Nel maggio 2019 UPGPSP e Squadra Mobile traevano in arresto un noto assuntore di stupefacente, in flagranza di tentata rapina in danno di un esercizio commerciale. Il grave reato appariva come legato, strettamente, alla dipendenza del giovane con lo stupefacente. Veniva avviata una intensa attività di indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia, che permetteva di individuare il canale di approvvigionamento del giovane in due uomini, padre e figlio, originari di Isola Capo Rizzuto e in un campano. Tutti e tre i soggetti erano residenti in città. Nel corso delle indagini veniva sottoposto a sequestro oltre un etto e mezzo di cocaina e veniva riscontrata, anche, l’attività di spaccio al minuto effettuata in modo coordinato e continuativo.
Si raccoglievano poi ulteriori elementi in ordine ad una attività estorsiva consumata in danno del giovane autore della tentata rapina; quest’ultimo reato, anzi, pare avere quale movente l’esigenza impellente del giovane di recuperare del denaro per pagare un pregresso debito riconducibile ad una pregressa partita di droga. Le modalità con cui venivano richiesti i pagamenti erano particolarmente violente utilizzando, anche, una pistola (verosimilmente finta) e minacce esplicite. Per queste plurime attività estorsive è stato tratto in arresto un quarto soggetto non direttamente legato al traffico di stupefacente.
Sulla scorta degli elementi raccolti, il Gip presso il Tribunale emetteva la misura della custodia in carcere per padre e figlio (il padre è stato rintracciato ed arrestato ad Isola Capo Rizzuto) e degli arresti domiciliari per l’uomo campano ed il giovane palermitano residente a Sant’Ilario.