Il vicesindaco di Vignola e assessore ai lavori pubblici, Angelo Pasini, interviene al dibattito lanciato nei giorni scorsi sulla stampa locale dai gruppi di minoranza sulla pedonalizzazione del centro storico.
“Smeraldi di Vignola Cambia – afferma Pasini – propone di chiudere il centro di Vignola, compreso Corso Italia. La ritengo senza dubbio una boutade! Chi conosce Vignola sa che ciò è logisticamente almeno complicato, perché un provvedimento del genere avrebbe una incidenza rilevantissima sulle attività commerciali, sul percorso degli autobus, sugli spostamenti dei cittadini, sugli interventi dei mezzi di soccorso e, naturalmente, inciderebbe non poco sulla vita quotidiana dei residenti. In occasione di eventi importanti, chiudiamo già al transito, per periodi limitati ad alcune ore, anche un tratto di Corso Italia, producendo uno sforzo organizzativo e un impatto sulla circolazione non sostenibili in modo permanente. Poi – prosegue Pasini – Smeraldi si smarca per non avere preso questo provvedimento in veste di sindaco della città, attribuendo a parte della sua ex maggioranza l’espressione di contrarietà al suo progetto. Fu allora che Smeraldi, nel pensare al centro, virò sul progetto di un mega centro commerciale in via per Sassuolo, con serra idroponica sul tetto. No comment! La Zagnoni del Pd è invece almeno indecisa. Vorrebbe pedonalizzare il centro della città, ma non subito e non integralmente. Ovvero non senza aver prima creato le giuste condizioni per farlo, ma attenzione, in via sperimentale e mediata con chi in centro ci vive e ci lavora. E ci mancherebbe! Tra le precondizioni della Zagnoni, capogruppo Pd, ci sono da risolvere i problemi di decoro legati anche al porta a porta. I vignolesi, la stragrande maggioranza degli oltre 25.000 residenti, ha risposto in maniera eccellente al nuovo sistema di raccolta dei rifiuti. I problemi legati al porta a porta si stanno progressiavamente riducento, con un lavoro costante di dialogo con i cittadini, (alcuni anche già sanzionati) che non rispettano le regole e le esposizioni da calendario dei vari tipi di rifiuto. La chiusura del centro, in altri termini, non è nel nostro masterplan. Certo, se dovessimo affrontare il tema, non mancheremmo di farlo coinvolgendo la cittadinanza, senza però proporre l’irrealizzabile”.