L’assemblea di bilancio di quest’anno ha assunto per il Consorzio una importanza particolare, non solo perché si inizia a festeggiare il decennale della registrazione dell’IGP avvenuta nel 2009, ma anche perché coincide con la fine del primo mandato del Consiglio di Amministrazione e, quindi, con il rinnovo degli Organi Sociali. I soci si sono espressi in modo unitario riconoscendo il grande lavoro svolto in questi anni dal Consiglio e dalla struttura consortile e gli importanti risultati raggiunti e hanno confermato l’indirizzo politico e le strategie a suo tempo individuate: valorizzazione del prodotto e tutela della denominazione.
La soddisfazione per il percorso fatto in questo primo mandato si è riflettuta nella votazione che ha confermato tutti i membri del precedente Consiglio di Amministrazione uscente ovvero: Brabant Valéry, Carandini Giovanni, Federzoni Sabrina, Giacobazzi Angelo, Grosoli Mariangela, Mazzetti Cesare, Ponti Giacomo, Toschi Francesco e Zini Enrico.
Le elezioni hanno coinvolto anche il Collegio Sindacale che, come il Consiglio, è stato confermato nella precedente composizione: Tiberio Bonvicini (Presidente), Cecchini Giorgio (membro effettivo), Claudio Vellani (membro effettivo), Salardi Francesco (supplente) e Foschi Maria Grazia (supplente).
Nel seno del nuovo Consiglio è stato nominato il Presidente ed anche in questo caso, a testimoniare l’unità di intenti e la condivisione degli obiettivi, alla guida del Consorzio è stato confermato il Presidente in carica, Mariangela Grosoli.
“L’Assemblea di quest’anno rappresenta un momento davvero importante per il Consorzio – ha affermato Mariangela Grosoli – innanzitutto perché si svolge nell’anniversario dei 10 anni dal riconoscimento IGP ottenuto in sede europea, in secondo luogo perché in questa sede si eleggono le nuove cariche sociali, le prime dopo che il Consorzio è stato per così dire rifondato, dopo l’accordo intervenuto nel 2013 con l’altro gruppo di produttori allora esistente. Ciò premesso, sono onorata di poter continuare a rappresentare gli interessi del territorio e del mondo dell’Aceto Balsamico – ha aggiunto – e, nel ripagare la fiducia che oggi mi è stata rinnovata, mi impegno a proseguire nell’importante lavoro di tutela del prodotto sul piano sia nazionale che internazionale, nonché a promuoverne i valori e le qualità in tutto il mondo. Ogni singola attività condotta dal Consorzio in merito a tutela, promozione e valorizzazione della denominazione, nonché di informazione al consumatore sarà portata avanti ed a tratti rafforzata, soprattutto sullo scenario internazionale: l’Aceto Balsamico di Modena IGP è il prodotto del Made in Italy agroalimentare più esportato con oltre il 90% della produzione e questo rende più che mai necessario non abbassare mai la guardia nella lotta alla contraffazione e all’Italian Sounding. Colgo inoltre l’occasione per ringraziare il Consiglio d’Amministrazione uscente che in questi anni ha lavorato al mio fianco nell’intensa e laboriosa attività consortile”.
Durante l’Assemblea odierna, il Consiglio uscente ha esposto gli asset principali su cui si è sviluppata l’attività consortile negli ultimi cinque anni e si è al contempo posto una riflessione strategica sul futuro del prodotto e sugli strumenti di valorizzazione della denominazione che il Consorzio può mettere in campo. Questo primo mandato di avvio del Consorzio di Tutela si conclude in concomitanza con la ricorrenza del decennale della registrazione comunitaria dell’IGP “Aceto Balsamico di Modena” ottenuta il 3 luglio del 2009; in tale contesto uno dei primi compiti del nuovo Consiglio sarà proprio quello di celebrare l’importante anniversario facendo memoria del percorso compiuto fino ad oggi e individuando, sulla base dell’esperienza pregressa, strategie e prospettive per costruire il futuro dell’Aceto Balsamico di Modena IGP.
Futuro che appoggia sui dati del presente. Il 2018 a causa della problematica vendemmia 2017 ha segnato un rallentamento in termini di volumi, ma non di fatturato, ma per l’anno in corso si prevede un riallineamento con i dati degli esercizi precedenti. Il mercato rimane principalmente quello esterno con un export che supera il 90% di cui più del 50% fuori dai confini europei e le priorità sono due: comunicare e tutelare, creare cultura e conoscenza e reprimere frodi e contraffazioni. “I mercati su cui continueremo a lavorare – continua il neo Presidente – sono quelli classici in cui siamo presenti da vari anni: Germania, Francia, Italia e Stati Uniti, ma la riflessione sul futuro della nostra denominazione ci porta ad analizzare nuove possibilità e frontiere, non solo geografiche”. Eventi, fiere, incoming di giornalisti, incontri con influencer, comunicazione web e tradizionale e molte altre iniziative hanno caratterizzato il lavoro del Consorzio e nuovi progetti di comunicazione pluriennali sono già stati presentati per consolidare il lavoro fatto.
Il Consorzio si è distinto in questi anni anche per la capacità di utilizzare in modo efficace fondi pubblici sia a livello nazionale che comunitario utilizzati sia per azioni di tutela che per creare cultura di prodotto. Il tema della tutela è particolarmente caldo. Dopo i provvedimenti amministrativi e le sentenze positive per la tutela del termine “balsamico” arrivate a livello nazionale, il Consorzio è riuscito a portare un importante contenzioso avviato in Germania di fronte alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea che, entro i primi mesi del 2020, dovrebbe emanare il suo giudizio definitivo. “Queste procedure legali sono il frutto di un lavoro congiunto del Consorzio con avvocati di altissimo livello sia italiani che di altri Paesi – afferma il Direttore Federico Desimoni – che hanno espresso al meglio la loro professionalità, ma tutto questo è stato possibile perché i produttori ci hanno creduto e, con il loro contributo economico, hanno sostenuto questa battaglia”.
La tutela del prodotto e del comparto è stata perseguita anche attraverso altre iniziative volte a fornire ulteriori garanzie al sistema, in primis, attraverso la modifica del disciplinare, la cui procedura è oggi in via di conclusione, si introdurranno importanti strumenti di controllo su tutta la filiera; poi la creazione di nuovi strumenti digitali per la gestione del sistema di certificazione ed, infine, l’avvio di attività di ricerca e sviluppo in collaborazione con importanti università italiane che permetteranno di migliorare aspetti tecnico-analitici e forniranno strumenti per lavorare sulla tematica dell’autenticità e della garanzia del consumatore.
Un programma molto sostanzioso e tanti progetti in corso che il Consiglio sarà chiamato nei prossimi tre anni a consolidare, approfondire e portare a termine.