Sono 315 le famiglie che otterranno il contributo per il sostegno dell’affitto erogato dal Comune di Modena, con una spesa complessiva di 415 mila euro. Ogni beneficiario, che ottiene il pagamento di tre mensilità versate direttamente al proprietario dell’alloggio, avrà un contributo mediamente di 1.318 euro.
Il bando “Modena per l’affitto”, finanziato con risorse del bilancio 2018, si è chiuso a metà marzo e nei giorni scorsi l’ufficio Servizi per la Casa e l’Abitare Sociale ha predisposto la graduatoria dei beneficiari.
Il finanziamento previsto era solo di 400 mila euro, ma l’Amministrazione comunale ha deciso l’integrazione del fondo con ulteriori 15 mila euro per garantire il contributo a tutte le domande giudicate ammissibili e inserite in graduatoria.
Delle 315 domande accolte, otto su dieci (252 complessivamente) sono state presentate da nuclei familiari in difficoltà nel pagamento dei canoni di locazione, in cui almeno un componente risultava aver perso il lavoro o usufruito di ammortizzatori sociali o cessato l’attività di lavoro autonomo. In 63 casi (pari al 20 per cento delle domande accolte) si tratta di nuclei familiari composti esclusivamente da anziani aventi almeno 70 anni di età.
Il bando, infatti, era rivolto in particolare alle famiglie in particolari condizioni lavorative e ai nuclei di anziani.
Complessivamente sono state presentate 364 domande, con 49 esclusioni. In due casi è intervenuta l’assegnazione di un alloggio di Edilizia residenziale pubblica, in 15 non avevano il requisito del disagio lavorativo, mentre altri 15 erano beneficiari di altri contributi a sostegno dell’affitto già erogati nell’anno 2018 dai servizi sociali territoriali per importi inferiori ai mille euro. Si tratta di uno dei criteri concordati con le rappresentanze sindacali dei proprietari e degli inquilini e il controllo è stato possibile grazie alla consultazione della banca dati unica dei contributi economici dei Servizi sociali.
Un’altra esclusione è stata dovuta al fatto che il richiedente risultava proprietario di un immobile. Un caso emerso grazie ai controlli a campione presso il Catasto nazionale che si sono aggiunti ai controlli indiretti da dichiarazione Isee.
Altre 12 esclusioni sono dovute al fatto che si tratta di beneficiari di altri contributi a sostegno del reddito (altro criterio concordato con le rappresentanze sindacali dei proprietari e degli inquilini) e in questo caso la verifica è stata possibile consultando la banca dati Inps.
In quattro casi si è verificata la mancanza dei requisiti richiesti o la non presentazione dell’attestazione Isee.