La figura di Mario Bisi (1919-2016) abbraccia quasi un secolo di storia; per il suo impegno civile, rappresenta ancora oggi un punto di riferimento nella provincia di Modena. Alla sua vicenda umana viene ora dedicato un libro che verrà presentato in anteprima nella serata dal titolo “La libertà è uno stato d’animo. La Resistenza secondo Mario Bisi”, in programma martedì 30 aprile, alle 21, al Nuovo Cinema Teatro Italia di Soliera (via Garibaldi 80). Ingresso libero.
All’iniziativa parteciperanno l’autrice del volume Chiara Lusuardi e Mirco Carrattieri, direttore dell’Istituto Nazionale “Ferruccio Parri” di Milano, in rappresentanza anche dell’Istituto Storico di Modena. La serata prevede anche la proiezione di un breve filmato inedito riguardante Bisi.
Partigiano con incarichi di responsabilità, presidente Anpi della sezione di Soliera e vicepresidente provinciale, consigliere dell’Istituto storico di Modena: nel corso dei decenni, la crescita personale e morale di Bisi si è declinata in campi d’azione molto diversi che l’hanno reso un importante interlocutore per alcune realtà associative e per le istituzioni. Oltre a un’attività plurale e assidua nel tempo, Mario Bisi è ricordato per l’attualità e la schiettezza delle sue riflessioni e dei suoi discorsi. Segnato in maniera indelebile dall’esperienza della Seconda guerra mondiale, il suo messaggio non si è mai fossilizzato sul passato, ma ha sempre scrutato l’orizzonte con sguardo silenzioso, curioso, indagatore.
La sua complessa ed esemplare biografia si compone di due livelli di ricerca che, intrecciandosi, restituiscono uno scorcio nitido di storia italiana, la sua storia personale e il modo in cui Bisi interpretava la realtà del suo tempo. Da una parte è stata condotta la ricognizione di tutte le fonti storiche che lo riguardano (bibliografiche, archivistiche, audiovisive, fotografiche) per ricostruire la sua biografia nella storia locale dell’ultimo secolo rendendo evidenti alcuni snodi problematici o di forte preminenza. Dall’altra parte sono state coinvolte figure di spicco che hanno intrecciato un forte legame con Bisi e che, grazie alla loro testimonianza e al loro ruolo professionale o istituzionale, conferiscono all’opera una molteplicità di voci autorevoli e di spunti non convenzionali.