Nei giorni scorsi, dopo un’intensa attività info-investigativa, il personale della Questura di Reggio Emilia ha proceduto al sequestro preventivo, d’iniziativa della Polizia Giudiziaria, di un appartamento in via Paradisi. Il provvedimento d’urgenza è stato necessario poiché dalle risultanze investigative è emerso che al suo interno erano stati commessi i reati di favoreggiamento della prostituzione ed inoltre, in tre distinte occasioni, è stato accertato l’esercizio dell’attività di meretricio.
Il Questore di Reggio Emilia, il dott. Antonio Sbordone, con il preciso intento di restituire ad una piena vivibilità l’area urbana a ridosso della stazione ferroviaria, ha organizzato numerosi servizi straordinari di controllo del territorio che hanno concentrato maggiori sforzi nel reticolo urbano compreso tra via Turri e via Paradisi.
L’area è ben conosciuta agli investigatori poiché, da ormai diversi anni, è afflitta dal fenomeno della prostituzione ad opera di donne di origine asiatica, le quali, dopo aver adescato in strada i loro clienti, esercitano l’attività di meretricio all’interno degli appartamenti della zona.
Le attività investigative che hanno portato al sequestro dell’appartamento hanno raggiunto l’apice lo scorso primo marzo, quando al termine di un lungo appostamento gli investigatori sono riusciti a cogliere in modo chiaro ed inequivocabile l’attività di meretricio e ad identificare le esercenti ed alcuni clienti. In tutti i vani dell’immobile, che risulta regolarmente affittato ad una donna di origine cinese, C.X. di 40 anni, sono stati trovati giacigli, preservativi ed altro materiale riconducibile all’attività di prostituzione.
A seguito del sequestro, è stata notiziata la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia sulle risultanze dell’intera indagine e sulle verifiche poste in essere sul contratto d’affitto stipulato dal proprietario l’immobile, che risulta essere una società residente in città.