Peschi e albicocchi già pronti a sbocciare ma tutte le coltivazioni sono in grande anticipo per un mese di febbraio insolitamente caldo e siccitoso che ha mandato la natura in tilt, con lo spuntare addirittura di fiori spontanei come le viole nei prati. È quanto rileva Coldiretti Emilia Romagna nel sottolineare che la “finta primavera” ha ingannato le coltivazioni favorendo un “risveglio” che le rende particolarmente vulnerabili all’annunciato ritorno del freddo con danni incalcolabili per la produzione.
Si tratta – rileva Coldiretti Emilia Romagna – di una evidente anomalia che conferma i cambiamenti climatici in atto che in Italia si manifestano con ripetuti sfasamenti stagionali ed eventi estremi anche con il rapido passaggio dalla siccità all’alluvione, precipitazioni brevi e violente accompagnate anche da grandine con pesanti effetti sull’agricoltura regionale che negli ultimi dieci anni – continua Coldiretti regionale – ha subito danni per oltre 2 miliardi di euro a causa delle bizzarrie del tempo.
È necessario – rileva Coldiretti Emilia Romagna – che le nostre aziende assicurino i loro prodotti sia vegetali che animali che fanno sì che l’agricoltura della nostra regione rappresenti un’assoluta eccellenza nel panorama agroalimentare mondiale.
La gestione del rischio è un fattore strategico per la competitività delle aziende agricole, per questo occorre recarsi negli uffici del CAA Coldiretti dove è possibile sottoscrivere la Manifestazione di Interesse e successivamente il PAI (Piano Assicurativo Individuale), per poter accedere ai contributi europei.