Contrastare lo spreco alimentare anche nei ristoranti attraverso il recupero delle eccedenze e promuovere comportamenti attenti al bene della comunità. Questi gli obiettivi di “AVANZA Riduci, Rigusta, Riutilizza”, un progetto che mira ad allungare, da un lato, la vita di una pietanza avanzata e destinata alla spazzatura e, dall’altro, ad offrire la possibilità di portarsi a casa il cibo non consumato per degustarlo in un secondo momento. Si tratta – sottolineano gli ideatori e sostenitori del progetto – di una operazione prima di tutto di sensibilizzazione, nata per favorire un consumo responsabile ed etico
L’iniziativa, presentata oggi, 13 febbraio, presso la Camera di Commercio di Modena, prende il via a pochi giorni di distanza dalla “Giornata mondiale contro lo spreco alimentare” (martedì 5 febbraio scorso) e i 40 ristoratori del Consorzio Modena a Tavola hanno deciso di aderire, creando così sul territorio provinciale una rete virtuosa di ristoranti. Ai clienti verrà offerta l’opportunità di non sprecare quanto non consumato: una volta ultimato il pasto, infatti potrà conservare, in modo sicuro ed igienico, il cibo e le bevande rimaste utilizzando una serie di contenitori food bag appositamente realizzati.
L’IDEA E I PROMOTORI
Il progetto Food Bag “AVANZA Riduci, Rigusta, Riutilizza”, scaturisce dalla volontà di attuare in modo tangibile la Legge 19/08/2016 n. 166, “Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi”. A promuovere l’iniziativa – l’accordo quadro è stato siglato un anno fa – laCamera di Commercio di Modena, il Comune di Modena, l’Azienda Unità Sanitaria Locale di Modena, il Gruppo Hera S.p.A., Federconsumatori, il Movimento Consumatori, Adiconsum Emilia Centrale, Confconsumatori; le associazioni imprenditoriali CNA Modena, Ascom-Confcommercio Modena, Confesercenti Modena, Licom Lapam Federimpresa, oltre al Consorzio Modena a Tavola che ha scelto di aderire all’iniziativa con tutti i 40 ristoranti consorziati. La CCIAA inoltre, in collaborazione con le Associazioni Imprenditoriali e con il Consorzio Modena a Tavola, sosterrà una promozione capillare dell’iniziativa presso tutti i ristoratori della provincia.
I CONTENITORI
Alla realizzazione del progetto hanno contribuito anche gli studenti del Liceo Artistico Venturi di Modena. I ragazzi si sono impegnati nella realizzazione di un logo identificativo- registrato come marchio da parte dell’Ente Camerale – in grado di rendere facilmente riconoscibile eco-vaschette (di materiale ecologico, certificato, biodegradabile e compostabile) destinate al trasporto del cibo. La realizzazione delle prime 8mila vaschette è stata sostenuta dalla Camera di Commercio eda Hera, multiutility sempre attiva nel promuovere e sostenere iniziative di lotta allo spreco (non solo alimentare) e a favorire buone pratiche per incentivare il riuso e ridurre la produzione di rifiuti.
L’IMPEGNO DI MODENA A TAVOLA
“Gli italiani iniziano a mostrare una sensibilità maggiore rispetto al tema della lotta allo spreco alimentare. Insieme, creando un’alleanza virtuosa, possiamo incidere sui comportamenti delle persone– afferma Stefano Corghi presidente del consorzio Modena a Tavola – E proprio con questa consapevolezza tutti gli associati al Consorzio Modena a Tavola, hanno deciso di aderire all’iniziativa “AVANZA Riduci, Rigusta, Riutilizza”, che va nella direzione del contrasto allo spreco alimentare contribuendo al tempo stesso anche alla diffusione di buone pratiche.”
Corghi aggiunge che oggi solo un italiano su tre (34%) chiede al ristoratore una food bag per trasportare a casa quello che non ha mangiato; un dato che evidenzia che c’è prima di tutto una questione di approccio culturale e di abitudine, da affrontare. “Col progetto “AVANZA Riduci, Rigusta, Riutilizza”, abbiamo uno strumento sicuro ed utile per invitare il cliente a portare a casa la pietanza avanzata. Aderire quindi è stata una scelta spontanea, condivisa da tutti gli associati, perché i ristoratori sono da sempre impegnati, direi per vocazione, a valorizzare il cibo in tutti i suoi aspetti, eliminando, ove possibile ogni forma di spreco” conclude Corghi.