Sono stati presentati stamattina, venerdì 14 dicembre, tre progetti innovativi che vedono la proficua collaborazione tra mondo produttivo e università, un esempio virtuoso di ricerca a favore dell’agroalimentare. La cantina Albinea Canali ha ospitato il convegno promosso dalla cooperativa Lattemilia, in cui sono stati illustrati i dati e lo stato dell’arte dei Progetti Innovazione PSR 2014/2020, Operazione 16.1.01 e 16.2.01, per il settore lattiero caseario del Parmigiano Reggiano, finanziati dalla Regione Emilia Romagna, rappresentata dalla Patrizia Alberti dell’assessorato all’Agricoltura.
Il primo, frutto di un’ATI Lattemilia, ha come focus la bovina da latte nella zona del Parmigiano Reggiano ed è finalizzato a coniugare innovazione e tradizione a favore di un allevamento sostenibile e di prodotti di qualità. In un contesto che ha visto negli ultimi 50 anni un forte aumento di produzione lattea con conseguente riduzione di longevità e fertilità dei capi, gli obiettivi di questa ricerca si sono incentrati sul benessere animale, compreso l’aumento di longevità, e lo sviluppo di nuovi prodotti valorizzanti la filiera del GOI ad alto contenuto nutrizionale.
Il secondo progetto riguarda la filiera ed è focalizzato sulla ricerca di soluzioni innovative per la gestione economica e finanziaria dei caseifici produttori di Parmigiano Reggiano. Tra gli obiettivi si inserisce anche l’individuazione di nuove forme di vendita aggregata di commercializzazione del re dei formaggi, compreso l’e-commerce.
Infine il terzo piano di innovazione, si focalizza sull’analisi dell’impatto delle tecnologie nella caseificazione del Parmigiano Reggiano, in particolare la mungitura robotizzata, una tecnica ancora di nicchia nella zona oggetto di analisi. Lo scopo principale di questa ricerca è individuare le condizioni di impiego di questa mungitura, trovando un equilibrio tra validità tecnica, efficacia economica e qualità caratteristiche del latte e del formaggio prodotti.
Questi piani hanno trovato un determinante impulso nell’impegno e nella lungimiranza del compianto Luigi Tamburini, già presidente Lattemilia e funzionario Legacoop. Si tratta di obiettivi molto rilevanti per il settore, perché volti a garantire un miglioramento generale che include il benessere degli animali, il lavoro degli operatori, e l’altissima qualità di prodotti che la filiera, in determinate condizioni di innovazione e collaborazione, è in grado di proporre al mercato.