Perchè no al Disegno di Legge “Materia di affido condiviso, mantenimento diretto e garanzia di bigenitorialità”.
• Il cosidetto Disegno di Legge Pillon, dal nome del Senatore della Lega primo firmatario, si prefigge, neppure troppo nascostamente, di riportare la condizione della donna e della famiglia indietro di 50 anni. • Le solo apparentemente benevoli parole, quali: condivisione, mediazione, bigenitorialità, in realtà perseguono lo scopo di rendere tortuoso e ancor più costoso il percorso di chi si separa con figli minori, punitivo nei confronti delle donne, spesso la parte più debole nelle separazioni, indifferente alle violenze familiari, indifferente alla sorte dei figli. • Ormai associazioni di donne e non solo di donne, avvocate e avvocati hanno evidenziato, punto per punto, l’assoluta inapplicabilità di gran parte delle norme contenute nel DDL, salvo arrecare grave danno alle persone e ai loro diritti.
• I centri contro la violenza, le associazioni delle donne, fra cui certamente UDI, stanno lottando sia a livello nazionale che locale, per chiedere il ritiro di questo scandaloso testo che mai avremmo immaginato di dover vedere. • Si impongono passaggi ancora più lunghi per arrivare alla separazione, si allungano i tempi anche nei casi di violenza domestica, si toglie l’assegno di mantenimento aggravando la disparità, quasi sempre a sfavore delle donne, di condizione delle due parti.
Le associazioni di donne Udi e Artemisia invitano, sabato 24 e domenica 25 novembre dalle ore 9.00 alle 13.00, a Sassuolo in p.zza Garibaldi (angolo via Battisti) per l’acquisto di un ciclamino a sostegno del Centro antiviolenza di Modena.