Nei giorni scorsi sei studenti Unimore sono stati impegnati nel progetto CBI-ER – Challenge Based Innovation Emilia-Romagna – al CERN di Ginevra. Si tratta di Alessia Bruera e Camilla Cappelletti, del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”, di Paolo Cavicchioli, del Dipartimento di Fisica, Matematica e Informatica, di Paride Acierno, del Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria, di Luca Bertolasi e Daniel Alberto Sebastià del Dipartimento di Economia Marco Biagi.
Il lavoro degli studenti Unimore ha lo scopo di analizzare come le tecnologie futuristiche sviluppate al CERN possano essere applicate a problemi ad alto impatto sociale. L’attività si è svolta all’interno di team multidisciplinari, insieme a studenti dell’Università degli Studi di Bologna e dell’Università degli Studi di Ferrara, che collaborano all’interno del programma Open Innovation Program coordinato dall’incubatore universitario bolognese Almacube.
I ragazzi dei diversi team hanno potuto interagire con i ricercatori del CERN, nello spazio CERN IdeaSquare, per esplorare tecnologie e ricerche in grado di dare risposte a problemi ad alto impatto sociale, con il supporto del prof. Matteo Vignoli di Unimore, responsabile del progetto, e delle dott.sse Clio Dosi e Elahe Rajabiani del Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria. Per Matteo Vignoli “il programma CBI-ER del CERN ci sta facendo capire quanto sia più facile avere impatto sul territorio attraverso la collaborazione tra le università della regione”.
Il progetto CBI-ER è parte del Contamination Lab di Unimore, coordinato dal dott. Bernardo Balboni e prevede il supporto di Sanofi Genzyme, divisione specialty care dell’azienda farmaceutica Sanofi, che rinnova così il proprio impegno nei progetti di open innovation, dopo la partecipazione alla prima edizione di ICARO Unimore.
“I ragazzi, attraverso il coinvolgimento dei ricercatori CERN, hanno iniziato una esperienza di esplorazione che farà scoprire loro nuovi spazi per la creazione di soluzioni innovative – spiega Bernardo Balboni – in un percorso che si chiuderà a metà febbraio con la presentazione dei prototipi al CERN e che saranno poi presentati in un evento aperto presso Unimore”.