Continua il sodalizio tra Agenzia delle Entrate, Guardia di Finanza e Comune di Bologna. E’ stato rinnovato oggi, infatti, per la seconda volta, il Patto per la legalità fiscale e sociale. L’obiettivo principale della collaborazione avviata nel 2012 con la Guardia di Finanza e il Comune di Bologna, e proseguita con un primo rinnovo nel 2015, è definire, all’interno della più ampia cornice della partecipazione alle attività di accertamento e attraverso il coordinamento inter-istituzionale, piani di controllo mirati su particolari tipologie di soggetti, attività e operazioni. Diversi sono i vantaggi: la possibilità di attingere a nuove fonti di innesco dell’attività di controllo; l’incremento delle segnalazioni di possibile evasione fiscale, ma anche una maggiore equità fiscale e fruizione dei servizi di welfare, fattori, questi ultimi, che incidono in modo significativo anche sulla tax compliance.
L’accordo. In base all’accordo il tavolo tecnico, composto dai rappresentanti dei tre enti, assicura il coordinamento operativo di specifici percorsi di indagine. I tecnici comunali, inviano all’Agenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza segnalazioni mirate su particolari tipologie di soggetti, attività ed operazioni (ad esempio titolari di partite Iva, dichiarazioni Isee, iscrizioni al registro dei residenti all’estero (Aire), ecc.). L’Agenzia delle Entrate fornisce al Comune dati e notizie per gli accertamenti Imu e per la revoca di agevolazioni non spettanti. Compito della Guardia di Finanza, infine, è quello di comunicare all’Agenzia gli esiti dei controlli effettuati sulla base delle segnalazioni comunali. Inoltre, l’accordo prevede anche percorsi di indagine che ricomprendono attività indirizzate al miglioramento della qualità dei dati e della fruibilità dei servizi catastali. Spetta al Comune, infatti, segnalare all’Agenzia, le unità immobiliari il cui classamento risulti palesemente incongruente rispetto a fabbricati similari e aventi medesime caratteristiche. Attenzione specifica è poi dedicata alla lotta agli affitti “in nero”, attraverso l’analisi incrociata delle informazioni in possesso del Comune. Il Patto si affianca al Progetto Sportello Registrazione Affitti, un accordo siglato nel giugno del 2012 con l’Università Alma Mater di Bologna per promuovere la legalità fiscale.