Oggi e domani presidio davanti ai cancelli della Ceramica Oscar srl di Sassuolo, dichiarata fallita il 22 ottobre. Sindacati e rsu, cercano di tutelare i posti di lavoro e garantire le necessarie coperture economiche dei 96 dipendenti. “I dipendenti sono confinati nel limbo della “sospensione”, come prevede l’art. 72 della legge fallimentare – sottolineano Filctem Cgil, Femca Cisl, Fesica Confsal e rsu – che hanno richiesto l’apertura di un tavolo istituzionale regionale allo scopo di verificare se c’è la possibilità di attivare gli ammortizzatori sociali”.
Lunedì scorso si è svolto in Regione a Bologna un incontro avente all’ordine del giorno l’attivazione della cigs (cassa integrazione guadagni straordinaria), presenti il curatore fallimentare, le organizzazioni sindacali, Confindustria Ceramica, l’assessorato regionale alle Attività produttive e il sindaco di Sassuolo. Sindacati e rsu hanno sottolineato che, per effetto del fallimento senza esercizio provvisorio, il tribunale ha sospeso i lavoratori a tempo indeterminato. Questo significa che, se non si risolve in fretta la situazione, i dipendenti rimarranno senza retribuzione, per cui c’è la necessità di attivare un ammortizzatore sociale che li sostenga fino a quando non subentrerà una nuova proprietà.
Molti dei 96 lavoratori sono entrati in forte difficoltà economica, alcuni hanno chiesto di sospendere il pagamento di rette, bollette e mutui. Non bisogna, infatti, dimenticare che queste persone sono reduci non solo dalla crisi e fallimento di Oscar, ma da un lungo periodo di crisi e poi di concordato (dal 2012) dell’ex proprietà, conclusosi con l’acquisto da parte dell’attuale imprenditore.
“Dall’esame congiunto in Regione è emerso che, vista l’attuale normativa ed essendoci la volontà di arrivare a una continuità totale dell’azienda intesa come insieme di beni e servizi ed essendo già pervenuta qualche manifestazione di interesse al subentro, ci sono tutte le condizioni per ottenere l’autorizzazione all’ammortizzatore sociale da parte del Ministero competente – sostengono Filctem Femca Fesica – È l’unico strumento in grado di garantire un minimo di copertura economica e restituire speranza alle famiglie dei lavoratori, in attesa che si prepari l’asta. Il testimone ora passa al giudice delegato del tribunale di Modena, al quale il curatore presenterà la richiesta di attivazione della domanda di cigs rendicontandone costi e benefici.
Tutto questo in attesa – concludono i sindacati – che si possa arrivare al più presto al tavolo ministeriale, il solo che può autorizzare l’ammortizzatore sociale”.