È on line il Rapporto dell’Ufficio statistica di Palazzo Malvezzi che – a partire dai dati diffusi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze nei mesi scorsi – ha elaborato un’approfondita analisi sui redditi nei comuni della città metropolitana di Bologna (le dichiarazioni prese in esame sono quelle presentate dalle persone fisiche nel 2017 con riferimento all’anno di imposta 2016).
Nella città metropolitana di Bologna i contribuenti sono oltre 765.000 per 19,2 miliardi di euro di reddito complessivo e un reddito complessivo medio per contribuente di 25.083 euro, più alto del 10,3% rispetto a quello regionale (22.736 euro) e del 21,5% rispetto alla media nazionale (di 20.640 euro).
L’analisi dei dati per comune (evidenziata nella mappa a pag. 12 del rapporto allegato), conferma l’addensamento dei redditi medi più alti nell’ambito dell’area centrale – il capoluogo e i comuni della prima corona, in particolare collinare – che tende a rappresentare un tratto strutturale della distribuzione geografica del reddito nel tempo.
In questo ambito geografico ricadono tutti i dieci comuni in cui il reddito medio per contribuente risulta superiore alla media metropolitana, pari a 25.083 euro. Il reddito medio più alto (29.518) si registra nel 2016 nel comune di Monte San Pietro, mentre San Lazzaro di Savena (primo nel 2015) passa al secondo posto, e Bologna, con 27.127 euro, scende al terzo posto. Il reddito medio più basso (18.947 euro) si registra nel comune di Castel d’Aiano.
In 10 comuni il reddito medio per contribuente è inferiore alla media italiana, pari a 20.640 euro, come già nel 2015. In 25 comuni il reddito si colloca al di sotto della media regionale, pari a 22.736 euro.
La concentrazione dei redditi medi inferiori alla media nazionale nelle zone montane rappresenta un secondo tratto strutturale della distribuzione geografica del reddito a livello metropolitano.
Fasce di reddito. Nell’area metropolitana bolognese la maggioranza dei contribuenti dichiara tra 15.000 e 26.000 euro. Nel 2016 il reddito complessivo della città metropolitana si è infatti articolato nel modo seguente:
– 245.000 contribuenti hanno dichiarato meno di 15.000 euro (32,4%) di cui quasi 150.000 hanno dichiarato meno di 10.000 euro (19,6%). Il dato dei redditi fino a 15.000 euro è notevolmente inferiore al 45% registrato a livello nazionale, ed in leggera contrazione rispetto al 2015;
– 258.600 contribuenti hanno dichiarato tra 15.000 e 26.000 euro (34,2%);
– quasi 202.200 contribuenti ha dichiarato tra 26.000 e 55.000 (26,8%);
– le classi di reddito superiori ai 55.000 euro sono molto meno numerose (circa 49.000 contribuenti), ma ad esse sono associati importi reddituali considerevoli: Il 6,5% dei contribuenti più ricchi dichiara infatti il 26% dei redditi totali.
L’80% del reddito deriva da lavoro dipendente (50,8%) o da pensione (quasi il 30%). Il reddito da lavoro autonomo e quello di spettanza degli imprenditori pesano complessivamente per un altro 8% circa.
Il reddito da lavoro dipendente e assimilati pesa in misura rilevante – oltre il 53 ed oltre il 55% – nei comuni della pianura bolognese, in particolare nord-occidentale, e nel basso imolese. Il reddito da lavoro autonomo è presente in misura più rilevante – dal 3% ad oltre il 5% – nei comuni di Bologna, San Lazzaro di Savena, Pianoro, interessando la via Emilia Est e la prima fascia collinare fino ad Imola.
Per maggiori dettagli, mappe e tabelle qui il report completo.