Lunedì 15 ottobre i Comuni della Val d’Enza hanno siglato con l’Unione un Accordo per applicare in modo coordinato quanto previsto della nuova legge urbanistica regionale (n. 24 del 21 dicembre 2017).
La nuova legge intende incrementare l’attrattività e la vivibilità del territorio attraverso politiche di rigenerazione urbana (qualità dell’ambiente, sicurezza sismica, efficienza energetica) e misure di contenimento del consumo di suolo (introducendo il principio del ‘consumo del suolo a saldo zero’).
“L’accordo congiunto dei Comuni dell’Unione – spiega il Presidente dell’Unione Val d’Enza, Paolo Burani – permetterà di pianificare il territorio in modo innovativo e razionale, valorizzando tutte le possibili sinergie tra i territori coinvolti nel rispetto delle particolarità e specificità presenti.
Oltre a beneficiare dei vantaggi economici e di efficienza della gestione associata, i singoli Comuni dell’Unione continueranno a mantenere la propria potestà decisionale sulla programmazione del territorio: infatti l’approvazione del nuovo Piano Urbanistico Generale intercomunale (PUG) spetterà ad ognuno di essi.
La Legge prescrive tempistiche precise per predisporre l’ organizzazione e gli strumenti per la sua attuazione: entro il 2021 dovrà essere costituito un Ufficio di Piano intercomunale – con competenze paesaggistiche, ambientali, giuridiche, economico-finanziare e di pianificazione – e dovrà essere avviata la nuova programmazione; mentre entro il 2023 dovrà essere adottato un nuovo PUG, cioè il Piano Urbanistico Generale intercomunale, obiettivo che sarebbe difficile raggiungere da parte di ogni singolo Comune per difficoltà a reperire tutte le necessarie competenze e risorse.
Con questo accordo l’Unione Val d’Enza unisce le risorse e le professionalità presenti in tutti i comuni per rispettare le scadenze della LR n 24 e soprattutto – grazie alla tempestività con cui ha ottenuto l’accordo – si può candidare al finanziamento regionale – scaduto il 15 ottobre scorso – di 1.800.000 euro stanziati per la redazione dei PUG.
Si tratta di un momento particolarmente significativo sia per il tempismo con cui l’ Unione è intervenuta, ottenendo i relativi vantaggi economici del finanziamento regionale, sia per gli effetti che la nuova gestione in forma associata della programmazione potrà imprimere all’organizzazione del territorio.
Un passo importantissimo che ha a che vedere con la cura e la tutela di un patrimonio – il territorio – che appartiene ai cittadini di tutte le generazioni: quelle attuali ma soprattutto quelle che verranno – conclude Paolo Burani.