3 miliardi di euro di investimenti, EBITDA atteso a oltre 1 miliardo di euro e un ulteriore miglioramento della dividend policy in incremento del 20% nel 2018 e successivamente del 10% annuo.
Sono questi i principali obiettivi del piano industriale al 2023 del Gruppo Iren che, forte dei risultati conseguiti negli ultimi 4 anni, ha presentato oggi a Milano un piano fortemente orientato allo sviluppo che prevede una crescita nel servizio idrico integrato, attraverso lo sviluppo della rete idrica e la realizzazione di impianti di trattamento delle acque, nel settore ambientale, con l’obiettivo di incrementare la capacità di trattamento e riciclo dei materiali raccolti in coerenza con le linee guida dell’economia circolare, nelle attività a favore dei clienti, nel teleriscaldamento, e nella riconferma delle attuali concessioni in scadenza con le gare per la distribuzione gas, per il servizio idrico integrato e l’igiene urbana.
Un piano che, grazie all’incremento della redditività, consente di sfruttare ulteriormente la flessibilità finanziaria per sostenere investimenti più intensi rispetto al precedente piano (+500 milioni di euro) consentendo al Gruppo di cogliere nuove opportunità di crescita che porteranno a raggiungere nel 2023 un Ebitda pari a circa 1 miliardo di euro.
“È questo un Piano con un forte riconoscimento agli azionisti e un importante piano investimenti di 3 miliardi di euro, con un incremento del 20% rispetto al precedente, a beneficio dei nostri territori e dei nostri clienti”, ha dichiarato il Presidente Paolo Peveraro. Proprio l’evoluzione del ruolo del cliente, che diventa sempre più attivo e partecipe, orienterà gli investimenti che, secondo Peveraro, “serviranno per ammodernare e gestire in modo ancora più efficace e razionale i nostri servizi e per offrirne di nuovi nei settori della mobilità elettrica e dell’efficientamento energetico”, con l’obiettivo di raggiungere 2 milioni di clienti al 2023.
Grande attenzione sarà posta alla sostenibilità ambientale: oltre la metà degli investimenti complessivi previsti è infatti indirizzato al raggiungimento degli obiettivi presi nei confronti degli SDG delle Nazioni Unite e il maggior impegno è rivolto all’economia circolare e all’impiego delle risorse idriche.
“Con il Piano al 2023 il Gruppo conferma l’impianto multiservizio e si prepara a cogliere ulteriori opportunità di sviluppo investendo nelle persone, acquisendo nuove competenze e accelerando sulla digitalizzazione”, ha affermato l’AD Massimiliano Bianco.
Proprio le persone e la digitalizzazione saranno i fattori abilitanti lo sviluppo del Gruppo che prevede il mantenimento, e se possibile il miglioramento, dell’investment grade (Fitch BBB) e un incremento della dividend policy: “grazie alla crescita realizzata Iren è in grado di incrementare il dividendo 2018 del 20% rispetto lo scorso anno e confermare per gli anni successivi l’impegno ad aumentarlo del 10% all’anno a partire dal dividendo 2018 pari a 8,4 €c/azione”, ha sottolineato l’AD Massimiliano Bianco, secondo cui “con questo piano il Gruppo si dota strutturalmente di un portafoglio ampio di opzioni di crescita organica sostenuta da capex addizionali, non incluse nel business plan, per oltre 1 miliardo di euro. Tale portafoglio opzionale, modulabile nel tempo in maniera flessibile e trasversale a tutti i nostri business, costituisce un solido sostegno ad una crescita duratura del Gruppo anche oltre l’orizzonte del Piano”.
La discesa del rapporto Posizione Finanziaria Netta/Ebitda prevista nel 2023 a 2,3x potrà consentire di destinare risorse finanziarie ad altre opzioni strategiche: “per quel che riguarda le ulteriori operazioni di aggregazione/acquisizione (non incluse nel Piano) confermiamo la nostra intenzione di cogliere ulteriori opportunità coerenti con i nostri indirizzi strategici e volte a creare valore per i nostri stakeholder: alcune operazioni verranno concretizzate già nei prossimi mesi, altre richiedono tempi più lunghi, in linea comunque con il nostro programma di sviluppo”, ha concluso Peveraro.
In provincia di Reggio Emilia, il Gruppo Iren prevede:
- La costruzione di un impianto di trattamento del materiale raccolto dalla raccolta differenziata dell’organico da 167.000 di tonnellate annue con un significativo investimento di 55 milioni di euro, la cui entrata in esercizio è prevista nel 2021. Un progetto che consentirà di realizzare una vera e propria economia circolare dei materiali. La quantità di biometano prodotta nella configurazione finale potrebbe coprire il fabbisogno di gas naturale per riscaldamento di circa 4.600 famiglie, alimentare 7.600 autovetture (con percorrenza media di 15.000 chilometri l’anno), oppure alimentare 190 autobus (con una percorrenza media di 50.000 chilometri l’anno).
- 50 milioni di euro di investimenti nelle reti gas e 116 milioni di euro nel ciclo idrico dove gli investimenti più significativi riguardano:
- il potenziamento dell’impianto di depurazione di Canolo;
- la riduzione delle perdite sulle reti: la distrettualizzazione e il monitoraggio permanente della rete acquedottistica, coordinata con le attività di gestione pressioni e ricerca perdite, è considerata una delle migliori tecniche di risparmio idrico ed energetico in campo acquedottistico la previsione al 2023 è di estendere la copertura dei distretti;
- la sostituzione massiva dei misuratori gas meccanici con misuratori elettronici. Le sostituzioni previste sono in linea con quanto disposto dal Piano Strategico 2015-2018 di Arera, che ha l’obiettivo di rendere il cliente finale consapevole dei propri consumi. Il Piano mira inoltre a migliorare l’affidabilità dei dati acquisiti e la diagnostica delle anomalie;
- un piano massivo di sostituzione dei misuratori del Servizio Idrico Integrato.
- L’incremento della raccolta differenziata al 78% nel 2023.
- La conferma del sostegno alla cultura, ai progetti di alternanza scuola lavoro attraverso la definizione di accordi con gli uffici scolastici regionali, ai progetti di ricerca e alle collaborazioni con le Università anche per la individuazione degli studenti più meritevoli.
La presenza di Iren a Reggio Emilia (dati 2017):
- 747 dipendenti
- 54,5 milioni di euro ordinati ai fornitori
- 496.558 abitanti serviti nel ciclo idrico
- 213 impianti di depurazione
- 459.897 abitanti serviti nel settore ambientale
- 69,8% di raccolta differenziata
- 134.645 abitanti serviti nel teleriscaldamento