Un cadavere senza gambe e in avanzato stato di decomposizione è stato recuperato nel primo pomeriggio di ieri al largo della costa spezzina, ad un chilometro e mezzo dall’abitato di Deiva Marina. Le operazioni di recupero sono state attivate dal segnale d’allarme lanciato da un pescatore al numero d’emergenza della Capitaneria di porto. L’uomo, un turista milanese intento a pescare a bordo di una piccola imbarcazione, in un primo momento ha pensato che si trattasse di una carcassa animale, poi avvicinandosi, ha realizzato che i resti erano umani, chiamando subito il 1515.
Sul posto sono giunti i sub dei Vigili del Fuoco, i quali si sono occupati delle operazioni di recupero. Il cadavere è stato quindi trasportato all’obitorio dell’ospedale Sant’Andrea, in attesa del mandato che ne consenta l’autopsia. Da una prima ricognizione sembrerebbe trattarsi di un uomo, di corporatura robusta e con indosso un paio di pantaloncini da mare ed una maglietta scura. Le condizioni del corpo sarebbero compatibili con una permanenza in mare di almeno tre-quattro settimane. L’avanzato stato di decomposizione e l’assenza di documenti non hanno reso possibile alcuna identificazione.
Per quanto riguarda le cause esatte del decesso, si attendono i risultati dell’autopsia.
Il fatto che il cadavere sia stato recuperato al largo delle coste rivierasche, non esclude che sparizione e morte possano essere avvenute altrove. Verranno pertanto valutati tutti gli elementi a disposizione e confrontati i dati relativi alle persone scomparse. I Carabinieri in particolare stanno valutando se possano esserci collegamenti con la misteriosa scomparsa di Pietro Fogliani, noto imprenditore sassolese 56enne di cui non si hanno più notizie dal 18 agosto scorso. La sua barca a vela Lulubelle, con la quale era partito da Porto Lotti, è stata ritrovata il 21 agosto nel livornese, arenata sulle rive di Vada, senza alcuna traccia dell’imprenditore.