«Un vecchio proverbio africano recita: “Per educare un bambino ci vuole un intero villaggio”. Questo per sottolineare l’importanza della condivisione sociale e della responsabilità della comunità nel formare le nuove generazioni. Quanto accaduto a Mirandola è il segnale che forse qualcosa si è inceppato in questo patto sociale implicito».
Lo scrive la Cisl Scuola Emilia Centrale commentando gli episodi di bullismo che si sono verificati all’istituto Galilei di Mirandola e l’ipotesi di sospensione rieducativa a scuola per gli studenti coinvolti.
«L’educazione è l’esigenza principale dei ragazzi di ogni epoca e, ancor più, di questo tempo. Per questo siamo favorevoli a un percorso rieducativo per questi studenti – dichiara la segretaria generale della Cisl Scuola Emilia Centrale Antonietta Cozzo – È necessario, però, rafforzare il patto di corresponsabilità educativa tra scuola e famiglia. La scuola ha un ruolo molto importante nel processo educativo, ma deve esercitarlo in continuità con l’azione educativa della famiglia. Non può – continua Cozzo – farsi carico in solitudine delle carenze di una società intera che, a volte, sembra aver smarrito il senso. Negli ultimi anni una politica miope ha usato la scuola per “fare cassa”, approvando norme che hanno destrutturato il senso della scuola intesa come comunità educante che si confronta, discute e adotta scelte condivise.
Il personale scolastico, inoltre, è stato mortificato da continue incursioni legislative che stanno limitando sempre di più l’autonomia di insegnamento e – conclude la segreteria generale della Cisl Scuola Emilia Centrale – hanno scardinato alla base quel senso di comunità educante che è urgente ricostruire».