E’ rimasto indenne uscendo dall’autovettura che aveva rubato e che ha rischiato di andare completamente a fuoco per una sigaretta caduta accidentalmente al ladro sul sedile che occupava e che è andato a fuoco. Pur riuscendo ad allontanarsi prima dell’arrivo dei carabinieri di Gualtieri, probabilmente non riuscirà ad assicurarsi l’impunità. Nelle mani dei militari della stazione di Gualtieri oltre alla descrizione del ladro da parte di alcuni testimoni che l’hanno visto fuggire, anche le impronte lasciate sul volante dal malvivente che ora saranno inviate al RIS dei carabinieri di Parma per le indagini di comparazione con i soggetti censiti alla banca dati. Indagini di laboratorio quindi che potrebbero presto portare a dare un nome e un cognome al ladruncolo allo stato ricercato dai carabinieri. L’origine dei fatti nella tarda mattinata di ieri quando i carabinieri di Gualtieri si portavano in via Ligabue di quel centro dove era stata segnalata la presenza di un autovettura Renault Twingo con il motore acceso e le 4 frecce inserite. Giunti sul posto i militari accertavano che l’autovettura era stata rubata poco prima a Novellara. All’interno alcuni documenti ed effetti non appartenenti al proprietario dell’auto i cui successivi accertamenti hanno permesso di stabili essere di altre persone che poco prima, nella vicina città di Parma, avevano subito un furto da un autovettura in sosta. I motivi che avevano indotto il ladro ad abbandonare di tutta fretta l’auto rubata, sono stati presto accertati dai carabinieri durante la ricognizione all’interno dell’autovettura. Il sedile lato guida risultava essere andato completamente a fuoco a causa di una sigaretta caduto, probabilmente in maniera accidentale, allo stesso ladro che viste le fiamme ha subito fermato l’auto dandosi alla fuga. Le fiamme, che hanno comunque distrutto il sedile, si sono poi fortunatamente spente. L’auto e i documenti rubati, dopo i rilievi di legge che hanno portato all’esaltazione di alcune impronte digitali, ritenute dai carabinieri di Gualtieri d’interesse investigativo, sono stati restituiti ai derubati.