Grazie ad un blitz congiuntamente condotto dai carabinieri della stazione di Correggio con i colleghi del nucleo carabinieri ispettorato del lavoro di Reggio Emilia, a Correggio, comune della bassa reggiana, è stata localizzata un impresa di confezioni tessili che impiegava in nero oltre il 30% della forza lavoro. Nei guai è finita un’imprenditrice 40enne residente a Correggio, titolare nel comune dove vive dell’azienda dell’ispezione.
L’attività dei carabinieri della stazione di Correggio, supportato dai colleghi del nucleo carabinieri ispettorato lavoro di Reggio Emilia, risale all’altra mattina quando gli operanti, sulla scorta di una mirata attività informativa tesa a contrastare le fattispecie illecite correlate al lavoro nero e all’impiego di manodopera clandestina, effettuavano un controllo presso un opificio tessile gestito da una cittadina cinese. All’atto dell’ispezione i Carabinieri riscontravano l’impiego di 3 operai intenti a lavorare nella macchine da cucire di cui uno è risultato essere impiegati in nero. Ai sensi delle attuali norme di legge, l’attività aziendale veniva immediatamente sospesa dagli operanti che procedevano anche nei confronti dell’imprenditrice alla quale i militari comminavano anche una maxi multa per 3.500 euro di multa. Ora la ripresa delle attività dipenderà dalla stessa imprenditrice che dovrà regolarizzare il dipendente impiegato in nero e pagare la maxi multa.