Rendere evidenti le proprie capacità lavorative, umane e relazionali attraverso un modo innovativo di pensare il curriculum vitae per trovare o cambiare lavoro. È questo il senso del progetto Vedo Curriculum nato dalla collaborazione tra l’Associazione Italiana Sindrome X Fragile, ENAIP Forlì Cesena, Università di Bologna e Gruppo Multimediale Impronta e presentato ieri pomeriggio a Modena presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Nato nell’ottobre del 2015 il progetto ha portato alla realizzazione di quattro ‘vedo’ curriculum, per tre ragazzi e una ragazza con sindrome X Fragile con un’età compresa tra i 23 e i 30 anni provenienti da Marche, Emilia Romagna e Lombardia. Il progetto ha avuto il patrocinio della Fondazione Telethon, di Uniamo FMIR Onlus.
Donatella Bertelli, presidente dell’Associazione Italiana Sindrome X Fragile, ha aperto i lavori: “Abbiamo bisogno di tempo per accogliere questi figli, quindi la diagnosi precoce è essenziale in questo percorso – ha raccontato – all’inizio ci danno tanti pensieri ma poi la vita con loro è meravigliosa. Vorremmo poter parlare di inclusione in tutti i sensi, dalla scuola al lavoro, non sempre però questo è realizzabile, ci sono tanti pregiudizi nei confronti delle persone con disabilità, nel lavoro ad esempio sono trattati come bambinoni da tenere un po’ impegnati. Noi vogliamo smentire questo forte pregiudizio”.
Ha continuato Andrea Canevaro, professore emerito dell’Università di Bologna: “Vedo curriculum è un progetto che valorizza le competenze delle persone con sindrome X Fragile, il curriculum cartaceo classico, con scritto sopra X Fragile blocca e spaventa l’imprenditore, mentre il video lo interessa e lo incuriosisce. Il Vedo Curriculum non è concepito solo come strumento, ma come elemento di un sistema più ricco, al cui centro c’è il concetto di essere adulti. Ma si sono anche, ad esempio, le aziende solidali, che dimostrano che la solidarietà può andare insieme alla redditività. È necessaria anche una vera alternanza scuola lavoro, un rapporto che negli anni si è rarefatto con delle barricate da una parte e dall’altra”.
Monica Lodi di Er.go – Servizio Orientamento al Lavoro, ente regionale dell’Emilia Romagna ha spiegato il rapporto tra lavoro e nuove tecnologie: “Lavoriamo perché gli aspiranti lavoratori sviluppino l’autonomia in modo da effettuare scelte formative e professionali consapevoli. Per fare questo – ha spiegato – forniamo strumenti e metodologia per scegliere e agire nella ricerca del lavoro. Quando lavoro si declina con disabilità lavoriamo sul significato che ciascuno dà al trovare un impiego. Approfondiamo il bilancio personale delle competenze, forniamo un quadro normativo e il contesto economico in cui stiamo cercando di entrare, focalizziamo la ricerca sulla domanda ‘Cosa posso offrire chi può avere bisogno di me?’. L’aiuto di internet e dei portali aiuta e sviluppa l’autonomia dei candidati lavoratori.
Alessia Brunetti, vice presidente dell’Associazione Italiana Sindrome X Fragile ha raccontato la sua esperienza come madre e come coordinatrice del progetto: “Abbiamo scelto di partecipare a Vedo Curriculum perché ci siamo innamorati del suo significato. Le parole non solo definiscono le cose in profondità, ma in qualche modo le fanno accadere. Ad esempio una diagnosi ad un bambino di 90 giorni di invalidità totale e permanente con inabilità al lavoro causa sindrome X Fragile credo che finisca davvero per rischiare di renderlo tale. In questo senso l’esperienza di Vedo curriculum diventa la possibilità di non catalogare a prescindere una persona solo come con sindrome X Fragile, ciascuno di noi è una miniera di competenze e capacità che hanno bisogno di venire alla luce. Hanno bisogno di essere viste davvero, per creare la possibilità del lavoro negli occhi della stessa persona con sindrome x fragile. Pertanto di questo progetto è da valorizzare non solo il prodotto finale ma anche tutto il cammino fatto per realizzarlo, attraverso un bilancio di competenze che restituisce la possibilità di fare un punto sulla propria positiva identità di lavoratore, e attraverso la disponibilità ad essere ripreso, a mettersi in gioco. Come madre Daniela Nasi, membro del direttivo dell’Associazione, ha raccontato il percorso fatto con sua figlia, una diagnosi di sindrome X Fragile avuta molto tardi e una scommessa quella di partecipare al progetto: “Margherita mia figlia ha iniziato questo percorso del Vedo Curriculum; – ha raccontato – oggi posso dire che l’ha aiutata ad avere una maggiore stima di se stessa e tutto questo lavoro l’ha fatta avvicinare all’idea che un impiego potrebbe essere una possibilità nella sua vita. Da settembre ha iniziato un tirocinio formativo con i servizi territoriali e intanto frequenta l’università. Margherita ha evidenziato la sua esperienza: “L’ambiente in cui lavoro è carino, montiamo pompette, siringhe, conosco una ragazza che si chiama Chiara con cui siamo diventate amiche. Andiamo a mensa con i colleghi, si chiacchiera insieme, non ci sono troppe persone. Tutto sommato mi trovo abbastanza bene”.
Il lavoro preparatorio dei video è di Arianna Maroni dell’ENAIP Forlì Cesena. “Ci siamo mossi per fasi, la prima è stata l’accoglienza, poi c’è stata una fase di ricostruzione del vissuto: il proprio passato, il presente e una ricognizione di sé. Ci siamo poi occupati, negli incontri con gli aspiranti lavoratori, dei loro desideri: gli interessi, i sogni, le motivazioni per costruire un sé possibile. Poi c’è stato uno step di verifica in cui ci siamo confrontati con le famiglie. Infine abbiamo lavorato proprio alla preparazione specifica del colloquio, con la realizzazione del proprio progetto di vita. Progetto – ha concluso – che è una sintesi tra i desideri, le proprie competenze e il sé reale”.