Questa notte i componenti della cosiddetta banda delle spaccate sono stati costretti dai carabinieri a rivedere i loro piani. Dopo due colpi in altrettante attività commerciali di Reggio Emilia e mentre si apprestavano a far altrettanto nel comune di Montecchio Emilia, sono stati intercettati dai carabinieri della stazione di Montecchio Emilia che li hanno costretti, dopo un concitato inseguimento a folli velocità, ad abbandonare l’auto, risultata rubata nel parmense lo scorso 26 ottobre, carico di refurtiva rubata poco prima in due raid notturni in via Teggi e in via Casini, sempre a Reggio Emilia.
E’ successo questa notte tra Reggio Emilia e Montecchio con i malviventi che, fuggiti a piedi per i campi, sono attivamente ricercati dai carabinieri che hanno dato vita a una vera e propria caccia all’uomo condotta nelle campagne reggiane della Val d’Enza ed in quelle della limitrofa provincia parmense.
Il primo colpo è stato compiuto all’interno di un bar di via Teggi, dove i ladri dopo aver infranto la vetrata sono entrati all’interno facendo razzia di stecche di sigarette. Il secondo all’interno di una ferramenta di via Casini a Cella, dove i malviventi dopo aver infranto la vetrata hanno fatto incetta di trapani, avvitatori, soffiatori, tagliasiepi, il fondo cassa e un computer portatile. Si sono quindi spostati a Montecchio Emilia probabilmente per compiere analoghi raid in attività commerciali di quel centro ma intorno all’una di notte si sono imbattuti, a Villa Aiola, in una pattuglia dei carabinieri impegnata nel controllo del territorio montecchiese. Alla vista della gazzella dei carabinieri, la Passat, con a bordo 3 malviventi, ha effettuato una svolta secca dando così vita a un inseguimento a folli velocità. I malviventi tuttavia tallonati dai carabinieri hanno deciso di lasciare l’auto in mezzo alla strada optando per la fuga attraverso i campi. I militari accertavano che l’auto, rubata a Sissa Tre Casali (PR) il 26 ottobre scorso, era carica di refurtiva ricondotta ai due colpi compiuti in precedenza nel bar e nella ferramenta di Reggio Emilia. Il valore complessivo di quanto recuperato è stato stimato in 50.000 euro.