Interessa circa 5 mila metalmeccanici modenesi e reggiani il rinnovo del contratto nazionale della piccola e media industria Confimi. L’ipotesi di accordo, firmata a Roma da Fim e Uilm, sarà presentata ai lavoratori nelle prossime settimane con assemblee che si terranno anche a Modena.
«Il contratto Confimi costituisce un risultato molto importante per la categoria, perché valorizza il ruolo delle relazioni sindacali a beneficio delle tutele dei lavoratori – dichiara il segretario generale della Fim Cisl Emilia Centrale Giorgio Uriti – Questo accordo rappresenta un’indicazione di marcia per altre associazioni di impresa del settore metalmeccanico (artigianato, cooperative, orafi argentieri), che non mostrano alcuna autonomia negoziale e bloccano i contratti scaduti da mesi in attesa dell’evoluzione delle vertenza con Federmeccanica».
«Non vi sono relazioni sindacali fotocopia – aggiunge Alessandro Gamba, segretario aggiunto della Fim Cisl Emilia Centrale e componente della delegazione sindacale che ha condotto la trattativa con Confimi – Chiediamo a ciascuna associazione di impresa di esprimere un’autonoma capacità negoziale e di realizzare, finalmente, i rinnovi contrattuali che interessano migliaia di lavoratori della categoria.
Questa, non l’intransigenza di Federmeccanica, è la strada migliore per rafforzare le tutele dei lavoratori e far ripartire il nostro sistema industriale con contratti innovativi».
Il nuovo contratto – quello precedente era scaduto il 31 maggio – è valido fino a maggio 2019 e si applica a circa 80 mila lavoratori della piccola e media industria manifatturiera metalmeccanica e dell’installazione di impianti. Sul fronte della retribuzione l’ipotesi di contratto tra Confimi e Fim e Uilm prevede un aumento salariale di 25 euro mensili, al 5° livello, riparametrati a decorrere dal 1° settembre 2016, con l’impegno a definire entro aprile 2017 gli ulteriori incrementi retributivi per il secondo e terzo anno del contratto. È prevista una “una tantum” di 75 euro per i mesi di giugno, luglio e agosto correnti.
Dal 2017 viene estesa la sanità integrativa a tutti i lavoratori e i familiari, si introduce il diritto soggettivo alla formazione professionale, si avvia il percorso della riforma dell’inquadramento che prevede l’entrata in vigore di un sistema a fasce professionali entro la vigenza del contratto. Sul fronte del lavoro sono previste innovazioni in tema di orari e conciliazione vita-lavoro, tra cui l’orario plurisettimanale programmato, il lavoro agile, il frazionamento a ore di congedi parentali, permessi per favorire il ricongiungimento familiare degli immigrati. Viene normato l’istituto delle ferie solidali, con la possibilità su base volontaria del lavoratore di cedere una quota delle proprie ferie arretrate a colleghi che ne abbiano necessità per gravi ragioni di cura e assistenza familiare.
Regolato l’istituto dell’apprendistato per favorire l’alternanza scuola lavoro e i percorsi di alta qualificazione, si introduce un nuovo strumento, denominato “Socrate”, di ingresso e stabilizzazione al lavoro di giovani, donne e ultracinquantenni disoccupati con un salario tabellare specifico, ridotto di circa il 15 per cento, per un periodo da sei a diciotto mesi massimo. In caso di mancata conferma è stabilita l’erogazione al lavoratore dell’intera differenza retributiva. È previsto, infine, l’impegno all’utilizzo degli ammortizzatori sociali di tipo conservativo nelle crisi aziendali e il rispetto dei criteri sociali di scelta nei casi di mobilità.