Un 29enne di nazionalità marocchina attinto con inaudita ferocia dai colpi che gli sono stati inferti, probabilmente con una katana, da un connazionale. Una lite, le cui origini non ancora note sono al vaglio dei Carabinieri di Bagnolo in Piano, culminata nel sangue con l’uomo che dal pronto soccorso dell’ospedale di Reggio Emilia è stato trasferito al policlinico di Modena dove è stato ricoverato con una prima prognosi di 60 giorni per le gravi ferite da arma da taglio al fianco destro e alla mano destra, con interessamento del piano vasco-nervoso e osteo-tendineo. Il responsabile, datosi alla fuga, nella notte è stato identificato, rintracciato e fermato dai carabinieri della Stazione di Bagnolo in Piano collaborati dai colleghi di Novellara che ora stanno cercando l’arma, probabilmente una katana, che l’uomo avrebbe gettato durante la fuga. Si tratta di un 27enne cittadino marocchino chiamato a rispondere del reato di lesioni personale aggravate. Ancora all’esatto vaglio il “casus belli”, ovvero i motivi della lite poi sfociata nel sangue. E’ accaduto questa notte nella frazione San Michele della Fossa del comune di Bagnolo in Piano poco dopo la mezzanotte.
Seconda una prima ricostruzione investigativa operata dai carabinieri la vittima, abitante a Novellara, si trovava a Bagnolo in Piano per andare a trovare la compagna. Sarebbe stato raggiunto in strada dal connazionale giunto in auto. I due avrebbero avuto un’accesa lite nel corso della quale si è presto passati dalle parole ai fatti. L’indagato infatti avrebbe preso dalla propria macchina l’arma, probabilmente una katana, attingendo il connazionale al fianco e alle mani. Quindi la fuga prima dell’arrivo dei carabinieri con la vittima che recatosi presso il pronto soccorso dell’ospedale di Reggio Emilia veniva trasferito al policlinico di Modena dove è tuttora ricoverato con una prima prognosi di giorni 60. Le indagini dei carabinieri di Bagnolo in Piano, condotte con i colleghi della Stazione di Novellara dove risiedeva la vittima, hanno quindi condotto i militari all’odierno indagato rintracciato preso la sua abitazione. Non ha chiarito i motivi della lite limitandosi a confermare di essersi disfatto della katana durante la fuga. Arma che ora è ricercata dai carabinieri. L’uomo invece è stato denunciato alla Procura reggiana con l’accusa di lesioni aggravate.