Capita spesso, in Italia, che la musica, con qualche nota variata, è la stessa anche se i suonatori sono diversi. Sono anni che si parla del tesoro degli italiani, esportato illegalmente all’estero, in paradisi fiscali. Ciclicamente sono stati  inventati  “scudi fiscali, rientro agevolati di capitali ecc“, il tutto condito da aspri scontri politici.

Il Prof. Tremonti all’epoca Ministro delle Finanze, ne fece quattro versioni, con impostazioni diverse, imposta sostitutiva in media del 5% sul valore del capitale rientrato, franchigia sul piano penale , nessuna sanzione amministrativa ed anonimato…

Anche il Governo in carica ne ha fatta una, l’ha  chiamata Voluntary Disclosure, versione molto elaborata,  scaduta nel  dicembre scorso e dai conti, si dice, che  frutterà  all’erario  circa 4,5 miliardi di euro pari, sempre, a circa, il 7 % dei totale dei capitali dichiarati. Come si dice “piuttosto che niente meglio piuttosto“.

Nessuno scandalo, anzi la cosa andava fatta, forse meno macchinosa e burocratica.

Bisogna mettere un punto fermo e prioritario  per il recupero dei capitali  illecitamente esportati, specialmente quelli che originano dalla “criminalità globale“.

Uomini e mezzi vanno prioritariamente  destinati alla battaglia principale e ciò, anche, per  frenare  i parossistici e facili assalti alle piccole attività, infatti su 497.150 controlli sostanziali consuntivati nel 2015 dall’Agenzia delle Entrate,  ben 109.817 hanno inciso le  piccole imprese ed autonomi.

Nel mentre l’Agenzia delle Entrate ha attivato le procedure di controllo  delle dichiarazioni presentate, stanno saltando  fuori notizie circa una ipotesi  di Voluntary Disclosure 2.

Nessuno dice niente, ma un giro c’è un dubbio: dopo che sono stati pubblicati i nomi delle persone fisiche e delle società che hanno un conto a Panama si ipotizza  la versione “ 2 “ del rientro dei capitali ?

Forse, noi umili peccatori laici, facciamo peccato ma aspettiamo di capire il parere di  quelli che in  occasioni simili hanno fatto  “ bordello “, perfino nei cessi delle stazioni dei treni e delle corriere !

 

(Mario Cardone, Segretario Provinciale PSI Modena)