Filcams, Fisascat, Uiltucs e Uiltrasporti nazionali hanno dichiarato uno sciopero intersettoriale di 8 ore per denunciare la grave ed inedita situazione che vivono le lavoratrici ed i lavoratori dei settori: Turismo, Mense, Servizi, Termale e Farmacie con il blocco della contrattazione nazionale.
Sono oltre un milione e mezzo i lavoratori a livello nazionale in attesa del rinnovo contrattuale in media da più di tre anni. Il blocco della contrattazione sta producendo anche un effetto dumping tra chi, all’interno dello stesso settore ha rinnovato il contratto e chi invece continua a dilazionare i tempi. Una differenza che ha effetti sul mercato di riferimento e sulle condizioni dei lavoratori, ma che interroga anche su quale sistema di relazioni sindacali si vuole produrre e definire in questi settori.
I lavoratori chiamati nuovamente alla mobilitazione sono baristi, camerieri, cuochi, commessi, operatori del comparto pulizia e sanificazione, attività ausiliarie e facility management, addetti mense, receptionist, impiegati di agenzie di viaggio, lavoratori dei fast food, operatori del comparto termale, farmacisti, professionisti cui spesso ci rivolgiamo per soddisfare bisogni imprescindibili, per necessità connesse alla salute, per servizi fondamentali nella nostra vita quotidiana ed operano in settori strategici per l’economia del nostro paese e della nostra regione, che rappresentano una componente rilevante del Pil italiano e regionale come il turismo e il sistema degli appalti; svolgono lavori importanti come ad esempio la refezione e le pulizie nelle scuole, negli asili e negli ospedali nonché prestazioni attinenti la salute.
Attività fondamentali e regolate dalle normative legislative vigenti in materia di Servizi Essenziali, ma ci si chiede come mai queste attività siano considerate Servizi Essenziali solo quando i lavoratori devono esercitare i propri diritti sindacali e mai quando devono rinnovare il proprio Contratto Nazionale di Lavoro in tempi che garantiscano loro la reale difesa del potere d’acquisto del salario e il mantenimento di buone condizioni di lavoro.
Allo sciopero intersettoriale del 6 maggio si uniranno le lavoratrici ed i lavoratori delle aziende della Grande Distribuzione Organizzata aderenti a Federdistribuzione, anch’essi senza rinnovo del contratto, e per i quali saranno effettuate le prime 8 ore di sciopero delle 16 dichiarate a livello nazionale, dopo la rottura del tavolo negoziale avvenuta nelle settimane scorse a seguito delle inaccettabili richieste di arretramento normativo ed economico presentate dalla controparte.
Le lavoratrici ed i lavoratori di questi settori dicono basta e scenderanno nuovamente nelle piazze il 6 maggio, per contrastare la logica che attraversa gran parte delle Associazioni Datoriali volta a rinnovare i Contratti Nazionali producendo forme più o meno esplicite di restituzione: dal salario ai diritti.
Per dare voce e visibilità a questi lavoratori impegnati in settori caratterizzati da una grande polverizzazione di impresa Filcams, Fisascat, Uiltrasporti e Uiltucs Emilia Romagna hanno indetto una manifestazione regionale venerdì 6 maggio a Bologna alle ore 11.00 in Piazza Maggiore. E’ previsto un corteo con partenza alle ore 9.30 da Piazza XX Settembre.