Dal 14 dicembre 2015 sulla linea ferroviaria Modena-Sassuolo è entrato in funzione un treno Ale126, sostituendo uno dei vecchi “Gigetto”, e “contestualmente l’assessore regionale alla Mobilità annunciava che altri due treni (un po’) più moderni , Ale 582, avrebbero percorso i binari nei mesi successivi”. Dal momento che “tuttavia dal 1 marzo il numero di treni sulla linea di Fer è sceso a tre unità, così che ben dieci corse sono realizzate con autobus sostitutivi”, la Regione Emilia-Romagna dovrebbe rendere noto “quando il servizio ferroviario lungo la Modena-Sassuolo sarà effettuato con treni e non con autobus” e in particolare “quando i treni promessi saranno usati sulla Modena-Sassuolo”.
A chiederlo sono i consiglieri Andrea Bertani e Gian Luca Sassi (M5s) in una interrogazione alla Giunta in cui sottolineano come “la linea Modena-Sassuolo serve un bacino industriale di primaria importanza a livello almeno nazionale, particolarmente interessante sia per l’intenso flusso di pendolari sia per il traffico merci, entrambi legati in larga misura al versante modenese del distretto emiliano delle ceramiche, uno dei più importanti al mondo nel settore di riferimento”.
Come riferiscono i consiglieri, “questo stato di cose smentisce gli annunci, annulla gli investimenti infrastrutturali, allunga i tempi di viaggio dei pendolari, rende incerti gli orari di arrivo a destinazione, produce maggiori impatti ambientali su un territorio fortemente inquinato, contribuisce alle criticità del traffico stradale ed alla conseguente pericolosità”: davanti a queste proteste, però, concludono i due esponenti M5s, “Tper da un lato conferma le oggettive, scontate da almeno venti anni e non più occultabili criticità connesse alla funzionalità dell’attuale materiale rotabile, dall’altro non dà alcuna indicazione certa su tempi di introduzione e tipologia dei prossimi, ma chissà quanto prossimi, treni da impiegare su una linea di proprietà della società regionale, ma bistrattata dalle scelte di gestione della mobilità”.