Corrado-CostaSabato 6 febbraio 2016, in occasione del 25° anniversario della sua scomparsa, la Biblioteca Panizzi rende omaggio a Corrado Costa con l’installazione permanente di un’opera del poeta e performer reggiano proprio nel cuore della biblioteca. Alle  11.30, al primo piano della biblioteca, di fronte alla sala che ospita l’affresco di Sol Lewitt, verrà installata “Le ante” ovvero “Le porte della biblioteca invisibile”, opera di Corrado Costa donata da Amedea Donelli.
Seguirà, alle ore 12.00 in Sala del Planisfero, un incontro dal titolo “L’uomo invisibile”, in cui Giulia Niccolai, scrittrice e poetessa, insieme a Paul Vangelisti, docente di letteratura e scrittura creativa all’Otis College of Art & Design di Los Angeles, amici di Corrado Costa, ricorderanno il momento in cui l’hanno conosciuto e i tempi della loro collaborazione intellettuale.
Che a ricordare Corrado Costa, a 25 anni dalla sua scomparsa, non sia una targa commemorativa, bensì l’installazione in biblioteca di un’opera come le “Ante” dell’armadio della sua casa, reinterpretate artisticamente con manifesti strappati e “casalinghi” adattati a mo’ di maniglie, è sembrato, a tutti coloro che lo hanno conosciuto, il modo più significativo di celebrare la sua multiforme opera di artista e di poeta.

Opera-Costa
Scrive Mario Bertoni: “Nelle “Ante” c’è lo “spirito” di Corrado, quei modi tutti suoi di concepire la cultura come un qualcosa non di separato, ma di strettamente affine e simile alla quotidianità, alla convivialità, (alle “devozioni domestiche”, per esprimerci con una formula brechtiana), così le ante rinviano alle tovaglie, alle grattugie, a quell’idea di cultura, tanto nel farla, creativamente, quanto nell’accoglierla attorno al proprio tavolo, e condividerla con gli amici e gli amici degli amici, che è nella vita di tutti i giorni”.
Il riferimento ad una “biblioteca invisibile” fa eco a quell’idea dell’ ”uomo invisibile” così frequentemente proposta da Corrado Costa nella sua opera poetica. Come dice Giulia Niccolai: “L’Uomo invisibile è un personaggio che non si vede. Questa e molte altre metafore di Corrado, si riferiscono al fatto che chi, oggi come oggi, non si serve della propria poesia per fare carriera, rimarrà uno sconosciuto. C’è anche un’irresistibile coincidenza con Invisible city, [rivista di ricerca letteraria diretta da Paul Vangelisti] che è quasi un matrimonio perfetto…. fatti l’uno per l’altro”
Il fatto che le ante di un armadio, una volta collocate sulle pareti della Biblioteca Panizzi, possano essere interpretate come le “Porte di una biblioteca” risponde alla provocazione che questa nuova contestualizzazione porta con sé: è l’invito ad aprire il varco che accede alla multiforme opera di Corrado Costa, presente presso la Biblioteca Panizzi sotto forma di libri d’artista, pubblicazioni, manoscritti e disegni.

Gran parte di questi materiali sono accessibili dal sito della Biblioteca (www.bibliotecapanizzi.it), in cui è possibile consultare: un inventario per individuare i documenti dell’archivio disponibili alla consultazione, le descrizioni bibliografiche dei libri presenti a catalogo, le digitalizzazioni integrali dei libri d’artista disponibili sulla Biblioteca Digitale Reggiana, video e audio delle performances di lettura poetica e le  registrazioni sonore del  “canzoniere”.
In programma, nel prossimo futuro, anche la messa on-line di testi teatrali inediti e dei disegni di Costa.
Ma chi era Costa? Corrado Costa, intellettuale a tutto tondo la cui creatività si  è espressa in modo  indipendente e svincolata da logiche di mercato, nasce a Mulino di Bazzano (PR) nel 1929  e muore nel 1991 a Reggio Emilia, città dove ha vissuto ed esercitato la professione di avvocato. Nei primi anni Sessanta stringe una duratura amicizia con Giorgio Celli, Antonio Porta, Nanni Scolari (allievo di Luciano Anceschi) e Adriano Spatola, coi quali fonda Malebolge, una rivista di letteratura d’avanguardia, parasurrealista. Più tardi entra nel Gruppo 63, esperienza che Costa sottolinea  a più riprese. Dall’esperienza del Gruppo 63, la schiera di amici s’infoltisce con Nanni Balestrini (che lo introduce nell’ambiente del Verri, la rivista di Anceschi), Giulia Niccolai, Patrizia Vicinelli e Alfredo Giuliani (che lo invita a partecipare alla fondazione di Quindici). S’infoltiscono anche le riviste letterarie cui collabora: Nuova Corrente, Revolver, Tam Tam, Alfabeta, Cervo Volante. Numerose sono state anche le pubblicazioni, plaquettes spesso di un centinaio di copie, poemi inseriti in cataloghi di amici pittori, ecc.: Pseudobaudelaire (Scheiwiller, Milano 1964; 1986); Blanc, in collaborazione con Claudio Parmiggiani (id., 1968); L’equivalente (id., 1969); Inferno provvisorio (Feltrinelli, Milano 1971); Per una teoria delle ombre (La Nuova Foglio, Macerata 1971); Tre poemi flippers, in collaborazione con William Xerra (Studio Sant’Anna, Milano 1972); Invisibile pittura (Editrice Magma, Roma 1973); Santa Giovanna Demonomaniaca (id.); La sadisfazione letteraria (Cooperativa Scrittori, Milano 1976; coll. «Benway Series», Tielleci, Colorno 2013); La piedra colectiva — Canciones con movimiento, in collaborazione con Nanni Balestrini (Exit Edizioni, Forlì 1978); The Complete Films (Red Hill Press, Los Angeles 1983); Il fiume (Edizioni Vicolo del Pavone, Piacenza 1987).
L’ingresso è libero.
Per ulteriori informazioni www.bibliotecapanizzi.it