I finanzieri del Nucleo PT della Guardia di Finanza di Reggio Emilia hanno posto sotto sequestro beni immobili e disponibilità finanziarie riconducibili ad un soggetto nativo di Cutro e residente in provincia di Reggio Emilia, dedito abitualmente all’evasione fiscale e all’usura e, come tale, riconosciuto “socialmente pericoloso”.
La misura di prevenzione patrimoniale è stata disposta dal Tribunale di Reggio Emilia ai sensi del D.Lgs. 159/2011 (codice antimafia) su proposta del Sostituto Procuratore dott. Giacomo Forte della locale Procura della Repubblica nei confronti di F.V.G., 43enne di Cutro, e del suo nucleo familiare, all’esito di indagini svolte dalle Fiamme Gialle reggiane che hanno evidenziato come lo stesso sia persona abitualmente dedita a traffici delittuosi e che viva abitualmente, anche in parte, con i relativi proventi.
Già arrestato dai finanzieri reggiani per usura, il relativo processo si è concluso nel maggio 2011 con la condanna ex 444 c.p.p. (applicazione della pena su richiesta) a due anni di reclusione e 3.400 euro di multa; è stato denunciato per emissione di fatture false e per evasione fiscale quale titolare di un’azienda operante nel settore dell’edilizia, in quanto aveva omesso di presentare le dichiarazioni annuali relative all’imposte sui redditi e all’IVA, inoltre, coinvolto nell’operazione AEMILIA, è stato destinatario di un provvedimento restrittivo della libertà personale.
Gli accertamenti patrimoniali, che hanno riguardato il F.V.G., che non ha mai presentato alcuna dichiarazione dei redditi, e la moglie, separata ma convivente, hanno consentito di acquisire elementi comprovanti sia l’ingiustificata sproporzione fra l’incremento patrimoniale ed i redditi dichiarati, sia la sperequazione degli stessi redditi con il tenore di vita tenuto dall’intero nucleo familiare. Infatti, l’entità dei pagamenti delle rate di mutuo ipotecario e
dei canoni leasing sostenuti per la locazione finanziaria di autovetture di grossa cilindrata, era di gran lunga superiore ai redditi dichiarati.
Tali evidenze, partecipate al Tribunale per il tramite della Procura della Repubblica reggiana a sostegno della richiesta della misura di prevenzione, hanno consentito il sequestro di una villetta e due garage del valore di circa
360.000 mila euro.
Il presidio della sicurezza economico – finanziaria che la Guardia di Finanza considera obiettivo strategico, passa anche attraverso le investigazioni patrimoniali che, utilizzando le potenzialità offerte dalla normativa antimafia, mirano all’aggressione sistematica dei patrimoni illecitamente accumulati.