“Tasse ridotte ed incremento dell’IVA scongiurata. Positivo poi l’aumento della franchigia IRAP come pure la revisione del regime forfettario il taglio delle tasse sulla casa e l’auspicabile abbassamento dell’IRES l’abbassamento dell’IRES”. Confesercenti Modena non manca di riconoscere gli aspetti positivi della Legge di Stabilità 2015, ma anche il fatto che occorre andare oltre. A partire dalla mancata adozione di provvedimenti che invece erano stati annunciati come: la deducibilità totale dell’IMU sugli immobili strumentali e l’esenzione IRAP per il costo del lavoro degli stagionali per il comparto turistico. “Una parte della delega fiscale – aggiunge l’Associazione – per quanto concerne le MPMI è rimasta lettera morta. I provvedimenti adottati in materia di lavoro e in materia fiscale premiano principalmente le grandi imprese e impattano in misura inferiore su quelle da noi rappresentate. Senza contare l’intensificarsi dei tagli a danno di CAF e patronati”.

 

Diverse sono pertanto le proposte che avanza Confesercenti ora che è iniziato l’iter di approvazione della Legge di Stabilità.

  • Estensione del taglio dell’IRES anche alle piccole imprese. Opportuno rendere disponibile l’opzione di sottoporsi all’imposta IRES, come avviene per le società, ma su base volontaria;
  • Completamento del processo di esclusione del costo del lavoro dell’IRAP. Necessario un intervento che preveda l’esclusione dalla determinazione della base imponibile dell’imposta regionale del costo del lavoro, anche per i contratti a tempo determinato. E prima di tutto per quelli relativi alle attività di tipo stagionale;
  • TARI. Necessità di una riforma complessiva della TARI, introducendo indicatori e misure che leghino di più il riferimento ai costi standard come parametro vincolante per gli enti locali nella determinazione dei costi del servizio di gestione dei rifiuti;
  • Negozi e pubblici esercizi. Opportuno un intervento articolato che comprenda: 1) Revisione della liberalizzazione sugli orari di apertura delle attività commerciali; 2) Cedolare secca e canone concordato per i locali commerciali, come già avviene per le abitazioni; 3) Tassazione agevolata per gli esercizi che aprono nelle aree degradate delle città; 4) Revisione della struttura della Tari, da calcolare in base al tipo, quantitativo e qualità di rifiuti effettivamente prodotti, premiando chi meno produce e chi ricicla; 5) Taglio dell’Imu e della Tasi sui negozi;
  • Finanziamento Voucher per la digitalizzazione. Con il DL 145/2013 sono stati stanziati 100 milioni di euro per l’erogazione di voucher da 10.000 euro per la digitalizzazione delle PMI. Ad 1 anno dal decreto attuativo del MISE non è ancora stata data la copertura finanziaria da parte del MEF: occorre sbloccare la situazione;
  • Fisco 2.0: moneta elettronica e regimi premiali per chi sceglie la tecnologia. Disponibili a collaborare alla diffusione della tracciabilità e a ricostruire il rapporto tra contribuenti e fisco. Chiediamo però agevolazioni fiscali in credito di imposta per le imprese che scelgono il fisco digitale – fatturazione elettronica, invio telematico dei corrispettivi – assieme a strumenti di pagamento di nuova generazione. In particolare, per accrescere l’uso dei pagamenti elettronici, è il livello delle commissioni sulle transazioni che deve essere abbassato: dato che in Italia le commissioni medie valgono un punto percentuale in più rispetto ad altri paesi Europei;
  • Flessibilità e staffetta generazionale. Prevedere (con costi a zero per lo Stato se previste dai contratti collettivi nazionali di lavoro), utilizzando le risorse del FIS, quelle degli Enti Bilaterali e dei fondi per la formazione continua, l’uscita anticipata rispetto la scadenza previdenziale dei lavoratori più anziani a condizione che vengano sostituti da giovani lavoratori.

 

“Permane infine il dubbio, aldilà degli elementi di condivisione contenuti nella Legge di stabilità 2016, di una manovra che non affronta in modo adeguato alcune principali criticità italiane quali: la crescente disoccupazione giovanile e l’abbassamento del debito pubblico (operazione quest’ultima che pone costantemente il Paese sotto la lente della Commissione Europea e degli istituti internazionali di valutazione) col il rischio, di determinare una situazione ancora poco stabile. L’auspicio resta comunque quello di non trovarci già nel breve periodo, a gestire nuovamente situazioni emergenziali e che quindi gli obiettivi di crescita dal Governo siano puntualmente raggiunti. Anche se al momento resta l’impressione che non si stia impostando una strategia di lungo periodo. Ora che ha inizio l’iter parlamentare di approvazione della legge auspichiamo siano accolte anche le proposte formulate a sostegno delle piccole e piccolissime imprese del commercio e del terziario ”, conclude Confesercenti.