“Chi mangia carne italiana non corre alcun rischio perché le nostre carni sono sane e ottenute nel rispetto di rigidi disciplinari di produzione che assicurano il benessere e la qualità dell’alimentazione degli animali. I consumatori italiani possono dunque stare tranquilli e continuare a gustare carne fresca, salumi e insaccati senza timore”. Sono le parole del Presidente di Coldiretti Modena, Francesco Vincenzi, a commento del rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
“Bisogna leggere attentamente i dati – continua Vincenzi: il rapporto Oms è stato eseguito su scala globale su abitudini alimentari molto diverse come quelle statunitensi che consumano il 60 per cento di carne in più degli italiani. Non si tiene peraltro conto che gli animali allevati in Italia non sono uguali a quelli allevati in altri Paesi e che i cibi sotto accusa come hot dog, bacon e affumicati non fanno parte della tradizione italiana.
In questi casi – sottolinea il Presidente di Coldiretti Modena – il rischio è che una frettolosa analisi dia vita ad inutili allarmismi che andrebbero a gravare ancora una volta sul prezioso patrimonio zootecnico modenese e su quello suinicolo in particolare che, complice anche la concorrenza sleale di cosce importate dall’estero senza che sia possibile conoscerne la provenienza, ha subito negli ultimi anni un drastico calo di capi e allevamenti.”
In dieci anni – informa Coldiretti Modena – il numero dei maiali nella provincia di Modena è quasi dimezzato passando da 457.000 a 295.000 capi con la produzione di carne che è calata dai 916.000 quintali del 2004 ai 274.000 del 2014. Solo nell’ultimo anno si è registrato un – 18% nella produzione della carne e un – 6,8% nei prezzi, per un calo della Produzione Lorda Vendibile del comparto pari al 23,5%.
Il consumo di carne degli italiani con 78 chili a testa – precisa la Coldiretti – è ben al di sotto di quelli di Paesi come gli Stati Uniti con 125 chili a persona o degli australiani con 120 chili, ma anche dei francesi con 87 chili a testa. E dal punto di vista qualitativo la carne italiana – continua la Coldiretti – è meno grassa e la trasformazione in salumi avviene naturalmente solo con il sale senza l’uso dell’affumicatura messa sotto accusa dall’Oms. Proprio quest’anno peraltro – precisa la Coldiretti – la carne ed è diventata la seconda voce del budget alimentare delle famiglie italiane dopo l’ortofrutta con una rivoluzione epocale per le tavole nazionali che non era mai avvenuta in questo secolo. La spesa degli italiani per gli acquisti è scesa a 97 euro al mese per la carne che, con una incidenza del 22 per cento sul totale, perde per la prima volta il primato, secondo l’analisi della Coldiretti. Una situazione che – continua la Coldiretti – preoccupa anche i pediatri che proprio all’inizio di ottobre in occasione del IX Congresso Nazionale Fimp (Federazione Italiana Medici Pediatri) hanno tenuto a sfatare quei miti che spesso impediscono alle famiglie di consumare serenamente la carne. In un paese dove si sono ripetuti casi di malnutrizione dei bambini per l’eliminazione delle carni dai menu occorre evitare allarmismi e – conclude la Coldiretti – ricordare che la carne italiana è un alimento sicuro e prezioso anche per lo svezzamento dei bambini poiché a livello nutrizionale è un alimento ricco di nutrienti fondamentali nelle prime fasi della vita di un individuo nelle quantità suggerite dal modello della Dieta Mediterranea.