L’artigianato è attivo anche in attività economiche connesse al settore comunicazione, è quanto emerge da un’indagine del Centro studi di Confartigianato. Al II trimestre 2015 sono 42.629 le imprese artigiane registrate nel settore individuato 53 codici della classificazione Ateco 2007, di cui 45 contano imprese artigiane registrate compresi in otto divisioni: Altre attività professionali, scientifiche e tecniche conta 15.328 imprese artigiane ed assorbe un terzo del totale (36,0%), segue Stampa e riproduzione di supporti registrati con 11.888 imprese, pari ad oltre un quarto del totale (27,9%), Produzione di software, consulenza informatica e attività connesse con 5.433 imprese (12,7%), Attività dei servizi d’informazione e altri servizi informatici con 4.783 imprese (11,2%), Pubblicità e ricerche di mercato con 3.124 imprese (7,3%), Attività di supporto per le funzioni d’ufficio e altri servizi di supporto alle imprese con 1.870 imprese (4,4%), Attività editoriali con 202 imprese (0,5%) e Attività di ricerca, selezione, fornitura di personale con una sola impresa.

Le imprese del settore rappresentano il 3,1% dell’artigianato nazionale e rispetto al II trimestre 2014 sono stabili, performance migliore del calo dell’1,6% registrato dal totale dell’artigianato. Oltre la metà (51,7%) delle imprese del settore si concentra in cinque regioni: Lombardia con 7.341 unità (17,2%), Emilia-Romagna con 4.164 unità (9,8%), Veneto con 3.770 unità (8,8%), Piemonte con 3.666 unità (8,6%) e Sicilia con 3.111 unità (7,3%). A fronte di una incidenza media dell’artigianato della Comunicazione sull’artigianato nazionale del 3,1%, si riscontrano i valori più alti in Trentino-Alto Adige con il 4,4%, Friuli-Venezia Giulia e Sicilia entrambe con il 4,1%, Calabria con il 3,9% e Valle d’Aosta con il 3,7%.

A livello provinciale in 25 province si concentrano oltre la metà (53,7%) delle imprese artigiane della Comunicazione e si superano le 1.000 unità a: Milano con 2.569 unità (6,0%), Torino con 2.032 unità (4,8%), Roma con 1.893 unità (4,4%), Bologna con 1.166 unità (2,7%), Bari “vecchi confini” con 1.139 unità (2,7%), Napoli con 1.072 unità (2,5%). Per quanto riguarda l’Emilia Romagna dopo Bologna seguono Modena 644, Reggio Emilia 518, Parma 432,  Forlì – Cesena 402, Rimini 324, Ravenna 287, Ferrara 221, Piacenza 170.

“Come anche in altri importanti settori dell’economia – commenta il Presidente di Confartigianato Emilia Romagna Marco Granelli – la nostra regione si conferma protagonista. E’ la dimostrazione che il sapere artigiano affonda le radici nel passato ma si proietta con forza nel futuro. Va detto poi che in questo settore l’età media è più bassa rispetto ad altri comparti, con notevoli spazi per l’iniziativa dei giovani”.

In termini dinamici si osserva che a fronte della stabilità delle imprese dell’artigianato della Comunicazione in 44 province si evidenzia un trend in aumento e in particolare a Biella (7,3%, pari a 10 imprese in più), Cuneo (4,8%, pari a 24 imprese in più), Pordenone (4,6%, pari a 14 imprese in più), Prato (4,6%, pari a 7 imprese in più), Monza e Brianza (4,5%, pari a 28 imprese in più), Ferrara (4,2%, pari a 9 imprese in più), Brescia (4,1%, pari a 37 imprese in più), Ascoli Piceno (3,6%, pari a 10 imprese in più), Prov. Aut. di Bolzano (3,6%, pari a 21 imprese in più), Siena (3,5%, pari a 7 imprese in più), Bergamo (2,9%, pari a 23 imprese in più), Milano (2,9%, pari a 73 imprese in più) e Vicenza (2,9%, pari a 21 imprese in più).

Per quanto riguarda l’occupazione si stima che nelle imprese dell’artigianato del settore Comunicazione al II trimestre 2015 lavorino 81.282 addetti che rappresentano il 2,7% del totale degli addetti dell’artigianato nazionale. Oltre la metà (55,6%) degli addetti del settore si concentra in cinque regioni: Lombardia con 14.213 unità (17,5%), Emilia-Romagna con 9.511 unità (11,7%), Veneto con 9.086 unità (11,2%), Piemonte con 6.811 unità (8,4%) e Toscana con 5.542 unità (6,8%). A fronte di una incidenza media degli addetti dell’artigianato della Comunicazione sugli addetti dell’artigianato nazionale del 2,7%, si riscontrano i valori più alti in: Friuli-Venezia Giulia con il 3,6%, Trentino-Alto Adige con il 3,4%, Sicilia con il 3,3% ed Emilia-Romagna con il 3,2%.

A livello provinciale in 25 province si concentra oltre la metà (54,6%) degli addetti delle imprese artigiane della Comunicazione e in particolare si superano i 2.000 occupati a Milano con 4.381 unità (5,4%), Torino con 3.626 unità (4,5%), Roma con 3.003 unità (3,7%), Bologna con 2.163 unità (2,7%) e Verona con 2.001 unità (2,5%).