Probabilmente è stata la crisi a far aguzzare l’ingegno ad una 50enne e a suo nipote di 30 anni che, dopo aver studiato con attenzione il problema, hanno messo insieme due nozioni di fisica e hanno provato la soluzione sul campo. Un vero e proprio test sperimentale (chissà quante volte ripetuto con successo) che avrebbe fatto felice anche il miglior fisico. Purtroppo per loro però gli addetti al supermercato hanno notato i movimenti sospetti dei due allertando i Carabinieri della Stazione di Sant’Ilario d’Enza che, all’uscita del supermercato, hanno atteso i due “clienti” scoprendoli ladri. All’interno dello zaino tenuto sulle spalle del ragazzo la zia aveva infilato circa 300 bustine di zafferano, per un valore di oltre 1.000 euro. Erano usciti indenni grazie alla schermatura dello zaino con dei fogli di alluminio che al passaggio delle “porte” ha impedito la rilevazione del chip attaccato alla mercanzia. Zia e nipote, entrambi incensurati abitanti a Castiglione delle Stiviere (MN), sono quindi stati denunciati dai carabinieri di Sant’Ilario d’Enza alla Procura reggiana con l’accusa di furto aggravato. I due hanno agito in un supermercato di Sant’Ilario d’Enza ma purtroppo la loro sagacia “gestionale” si è rivelata inferiore di quella “scientifica”. Sono stati individuati, infatti, a causa dell’eccessivo prelievo di bustine di zafferano che ha insospettito gli addetti che hanno allertato i carabinieri del paese che hanno quindi bloccato i due incensurati accertando il maxi furto di zafferano. Fossero stati un po più capaci di “diversificazione” probabilmente l’avrebbero fatta franca.