Domani, 15 ottobre 2015, la Struttura complessa di Urologia, diretta dal prof. Giampaolo Bianchi, si trasferisce presso il Nuovo Ospedale Civile Sant’Agostino – Estense a Baggiovara al terzo piano del corpo 6, in un reparto dagli alti standard di comfort alberghiero dove saranno garantite le attività di degenza e tutte le attività di chirurgia programmata, ad eccezione dei trapianti. La collaborazione con le équipe del Nuovo Ospedale Civile era iniziata già nel 2007 con il progetto di utilizzo della piattaforma robotica. Al Policlinico sono mantenute le attività di consulenza dalle 8,00 alle 15,00 per i ricoverati e per il Pronto Soccorso, tra cui la Cistoscopia e la Litotrissia extracorporea, oltre alle attività ambulatoriali per esterni. Il nuovo reparto avrà 24 posti letto di degenza ordinaria più 2 di Day Hospital, tutti in camere da 2 posti col bagno in camera e l’aria condizionata.
La Struttura Complessa di Urologia del Policlinico è punto di riferimento per tutte le patologie urologiche. Nel 2014 sono stati 1.445 i ricoveri (952 nei primi sette mesi del 2015). 135 i ricoveri in Day Hospital (93 nei primi sette mesi 2015), 436 le sedute operatorie (nei primi sette mesi 273) e 11.567 le prestazioni ambulatoriali (nei primi sette mesi 6.759). L’attività primaria del reparto è certo concentrata sulla cura delle patologie tumorali dell’apparato urinario. Per quanto riguarda la terapia nella maggioranza dei pazienti viene eseguita, come tecnica di prima scelta, la Prostatectomia Radicale Laparoscopica Robot-Assistita (RALP). Altra voce importantissima dell’attività del Reparto è quella legata al Centro Trapianti del Rene, all’interno del quale collaborano urologi, nefrologi e anestesisti. Dal 1998 a oggi sono stati eseguiti 542 trapianti di rene (24 nei primi nove mesi del 2015). Infine, significativa l’attività, di “Stone Center” che ogni anno tratta centinaia di pazienti affetti da calcolosi reno ureterale. Dal 2002 gli interventi eseguiti a Modena sono stati oltre 6.200 (di cui più di 1.200 interventi endoscopici e i restanti di litotrissia extracorporea), con una prevalenza di persone di sesso maschile, circa il 70% del totale.
Il Robot chirurgico ‘Da Vinci’ permette la visione laparoscopica tridimensionale ad alta definizione. Punti di forza dell’innovativa tecnologia sono la sua bassa invasività, la precisione millimetrica dell’intervento, il maggior grado di libertà di movimento e la tecnologia “Endowrist” che annulla le incertezze della mano umana. A Modena tra il 2007 e il 2015 sono stati eseguiti 505 prostatectomie radicali robotiche, 14 tumorectomie renali, 29 plastiche del giunto pieloureterale (per un totale di 548 interventi). Ad utilizzare il robot oltre ai chirurghi del Nuovo Ospedale S. Agostino-Estense, e gli urologi dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria Policlinico e dell’Ospedale di Carpi, la Chirurgia oncologica epato-bilio-pancreatica e chirurgia dei trapianti di fegato del Policlinico e l’Otorinolaringoiatria del Policlinico.