Sono quasi due milioni i visitatori di Expo che sono entrati in contatto con il Parmigiano Reggiano e, di questi, grazie alla mobilitazione più di 100 caseifici del comprensorio, oltre un milione hanno degustato il prodotto.
A tre settimane dalla chiusura dell’Esposizione universale, sono questi i dati principali del bilancio che il Consorzio del Parmigiano Reggiano completerà nei primi giorni di novembre.
“L’aspetto più rilevante della partecipazione ad Expo – spiega il presidente del Consorzio, Giuseppe Alai – è legato al fatto che abbiamo potuto presentare adeguatamente il nostro prodotto, scegliendo luoghi ed eventi nell’ambito dei quali era possibile parlare con i consumatori delle caratteristiche del Parmigiano Reggiano, dei suoi valori distintivi e delle sue proprietà, fornendo elementi di conoscenza tali da stimolare un consumo consapevole e un acquisto duraturo nel tempo, proprio perchè fondato su ragioni (dalla naturalità all’alta digeribilità, all’artigianalità, al contenuto in proteine, vitamine, sali minerali, ecc.) legate ad una sana alimentazione, oltre che sulla versatilità del prodotto come alimento e ingrediente”.
“Il maggior numero di contatti – spiega il direttore del Consorzio, Riccardo Deserti – lo abbiamo registrato grazie alla presenza in esclusiva nel padiglione “Supermercato del futuro” (capace di accogliere contemporaneamente 700 visitatori) che ai primi di settembre contava oltre 1,2 milioni di ingressi e chiuderà probabilmente oltre gli 1,5 milioni, anche in considerazione delle code che continuano a registrarsi all’ingresso”.
“Qui – prosegue il direttore del Consorzio – si sono alternati 72 caseifici del Parmigiano Reggiano: in un esclusivo corner di 30 mq, personale specializzato ha presentato e continua a presentare, per 11 ore consecutive al giorno, il prodotto di due diverse stagionature, mentre uno spazio specifico è dedicato alla gamma delle particolari eccellenze del Parmigiano Reggiano, con stagionature classiche e lunghissime, il prodotto di montagna, il biologico e quello derivante dal latte di razze di bovine autoctone”.
“Nel solo corner, che si è aggiunto alla vendita del prodotto in corsia – osserva Deserti – oltre 10.000 consumatori, di cui oltre il 20% stranieri, hanno anche effettuato l’acquisto, nonostante Expo non fosse e non sia un luogo di vendita, bensì una vetrina delle eccellenze mondiali nel campo dell’alimentazione”.
“In questo senso – spiega il presidente Giuseppe Alai – sono sino ad ora giunti ottimi risultati dalla nostra partecipazione al padiglione Cibus Italia, che prevediamo chiuderà Expo con oltre 250.000 visitatori, dove sono state effettuate 5 settimane di degustazioni e, soprattutto, abbiamo partecipato ad incontri con oltre 500 delegati internazionali”.
“Le iniziative promosse ad Expo e in contemporanea all’Esposizione – prosegue Alai – ci hanno consentito di parlare a centinaia di medici ed esponenti della ristorazione di qualità e di portare nel comprensorio di produzione decine di delegazioni di giornalisti ed operatori commerciali, in prevalenza stranieri, che hanno potuto toccare con mano tutti gli aspetti legati alla nostra produzione, grazie anche alla preziosa collaborazione di tanti enti presenti nel territorio”.
In termini di contatti e degustazioni – aggiunge il direttore Deserti – particolarmente rilevante è stata, poi, l’incidenza della partecipazione del Parmigiano Reggiano alle iniziative della Regione Emilia-Romagna, a quelle realizzate in collaborazione con Unioncamere e Slow Food, dove nel padiglione delle biodiversità si è tenuto un mese di degustazioni guidate”.
“Sul versante delle vendite dirette da parte dei caseifici – conclude Deserti – il maggior peso l’ha avuto il concorso “Scegli la qualità, vinci Expo” con 50 caseifici aderenti ed oltre 30.000 cartoline informative distribuite, per oltre 1,5 milioni di euro di vendite negli spacci aziendali”.