Il segretario provinciale del Pd Lucia Bursi interviene sulle polemiche nate attorno alle dimissioni di Giuseppe Megale, ex capogruppo Pd in Consiglio comunale a Sassuolo:
“Non appena Giuseppe Megale ha ricevuto l’avviso di garanzia mi ha comunicato l’intenzione di dimettersi da consigliere comunale perché l’indagine a suo carico non toccasse in qualche modo l’Amministrazione, ma anche di autosospendersi dal Pd in modo che neppure il partito venisse, in qualche modo, associato alla vicenda investigativa. Un gesto che riassume rispetto verso le istituzioni e verso il partito. L’indagine che lo riguarda nasce da una gemmazione dell’inchiesta principale condotta da polizia e guardia di finanza. Non sappiamo quale sia il legame con tale inchiesta né sappiamo in base a quali elementi l’accusa possa aver ritenuto di configurare presunte promesse elettorali. Stiamo parlando però di questo, di un’ipotesi accusatoria ancora da dimostrare. Siamo, comunque, certi che la magistratura e le Forze di polizia lavoreranno con scrupolo e celerità per fugare ogni possibile dubbio sulla vicenda e siamo fiduciosi che lo stesso Megale avrà l’opportunità di chiarire i sospetti sollevati.
Il Pd sostiene la Magistratura impegnata nell’indagine condotta tra il sassolese e il reggiano, che delinea un quadro preoccupante, soprattutto perché il sodalizio criminale ha gravato su tanti piccoli imprenditori in un periodo già difficile a causa della crisi economica. Bisognerà continuare sulla strada dell’approfondimento, già intrapresa da questa Amministrazione e dai Comuni del Distretto con il Festival della Legalità, magari appoggiandosi all’analogo importante lavoro che su questi temi sta facendo la Regione Emilia-Romagna sia per conoscere meglio i fenomeni di illegalità sia per mettere a punto le contro-reazioni delle istituzioni. Siamo, comunque, a fianco dell’Amministrazione comunale di Sassuolo, impegnata non solo nel governo della città, ma anche nel complesso risanamento economico della macchina comunale”.