A trent’anni dalla nascita dell’attività agrituristica si è giunti alla definizione di una nuova classificazione  delle aziende agrituristiche e all’adozione del marchio nazionale dell’agriturismo italiano. La Giunta regionale dell’Emilia Romagna ha infatti approvato da pochi giorni i criteri generali e la procedura da osservare.

Il nuovo marchio identificativo “Agriturismo Italia” diventa uguale per tutti gli agriturismi italiani, salvo eventuali integrazioni apportate dalle regioni, così come il nuovo simbolo identificativo della classificazione rappresentato da un girasole. A distanza di  sei lustri dalla nascita delle prime imprese agrituristiche, lo segnala Turismo Verde, l’associazione si settore della Cia.

“In Emilia Romagna operano complessivamente più di mille aziende agrituristiche che rappresentano lo specchio dell’agricoltura regionale – spiega Turismo Verde Cia – ed al loro interno è contenuto un vero e proprio manifesto dello sviluppo rurale che investe tutto il territorio, il paesaggio, il lavoro, i valori del mondo rurale”. Sono ormai quasi 21.000 le aziende agrituristiche in Italia con un incremento costante ogni anno, nonostante il perdurare della crisi economica.

“È solo merito dei nostri operatori agrituristici, che possiamo considerare dei veri e propri pionieri, l’aver recuperato le vecchie cascine, – prosegue Turismo Verde Cia – cioè molto del patrimonio edilizio rurale, tutelando le peculiarità paesaggistiche. L’aver inoltre sostenuto le produzioni tipiche, di qualità, la biodiversità con il recupero di varietà antiche e le connesse tradizioni enogastronomiche, riscoprendo le vecchie ricette che in campagna si sono tramandate da generazione in generazione”.

“Abbiamo recuperato e creato capitale sociale – conclude Turismo Verde Cia –, una realtà che parte da aspetti sociali, con l’inclusioni di fasce deboli di cittadini, alla didattica per i bambini e all’ambiente, con la gestione del paesaggio, la conservazione della biodiversità e la difesa dei suoli”.