Il governo ha ridotto le tasse sulle famiglie, per un importo di 7,1 miliardi, e sulle imprese, per altri 8,3 miliardi. Ce lo dice Tiziano Motti, eurodeputato della settima legislatura e presidente di Europa dei Diritti, sulla base dei dati diramati dalla Cgia di Mestre, che analizzano i provvedimenti normativi che recano interventi di riduzione o di inasprimento delle tasse e dei contributi fiscali. Una buona parte delle famiglie, ad esempio, ha beneficiato della detrazione degli 80 euro (pari a una spesa complessiva per le casse dello Stato di 9,5 miliardi di euro), della concessione del bonus bebè (1,2 miliardi di euro), delle deduzioni Irpef per la locazione delle nuove abitazioni (39,5 milioni di euro), della riduzione della cedolare secca per le locazioni a canone concordato (33,8 milioni) e delle detrazioni fiscali per gli inquilini degli alloggi sociali (31,8 milioni di euro). Per contro, invece, è aumentata la tassazione delle rendite finanziarie (2,6 miliardi di euro), l’Imu sui terreni montani (268,7 milioni) il peso del fisco sui fondi pensione (260 milioni di euro), sui capitali percepiti sulle assicurazioni vita (150 milioni), e sul Tfr (140 milioni). Il saldo finale, comunque, è positivo: complessivamente le famiglie possono beneficiare di un taglio delle tasse pari a 7,1 miliardi di euro. Le imprese, invece, possono contare su un consistente taglio dell’Irap (4,3 miliardi di euro), sugli sgravi contributivi per le nuove assunzioni a tempo indeterminato previste per quest’anno (3,9 miliardi), sulla riduzione del diritto annuale delle Camere di Commercio (400 milioni), sulla patent box (170 milioni) e sul credito di imposta Irap per le imprese senza dipendenti (163 milioni di euro).