La Città metropolitana di Bologna adotta la “Dichiarazione delle Autorità Metropolitane Europee 2015”Secondo l’articolo 7 dello Statuto della Città metropolitana di Bologna, l’ente “persegue l’obiettivo di concorrere al processo di integrazione europea” promuovendo e assicurando a tal fine “rapporti di collaborazione e cooperazione con le altre Aree metropolitane europee e altri enti territoriali degli Stati dell’Unione, promuovendo forme di coordinamento e di associazione tra le Città e le Aree metropolitane dell’Unione”. Inoltre, concorre “alla costruzione di reti di relazioni con le altre Città e aree metropolitane del mondo, anche mediante la partecipazione a forme di coordinamento”.
In considerazione anche delle relazioni di scambio e collaborazione istituzionale strette nel corso degli anni dall’area metropolitana bolognese con molte città europee, fra cui Barcellona – che per gli strumenti del proprio Piano Strategico Metropolitano si è ispirata a quelli della Città metropolitana di Bologna – nella seduta di ieri il Consiglio metropolitano ha votato all’unanimità l’adesione alla “Dichiarazione delle Autorità Metropolitane Europee 2015”, il documento che Sindaci, Presidenti e rappresentanti politici delle Aree Metropolitane Europee hanno redatto a Barcellona il 13 marzo scorso nel corso del Seminario EMA, organizzato per discutere delle sfide e delle opportunità dei governi delle città metropolitane europee.

In quell’occasione è emerso che le azioni dei governi metropolitani non sono sempre accompagnate da modelli istituzionali ben definiti, con una chiara ripartizione dei poteri e con le necessarie risorse per attuarle, nonostante la crescente metropolitanizzazione del continente Europeo e l’esplicito riconoscimento da parte dei governi nazionali e dell’Unione Europea dell’importanza che questo sviluppo della qualità della governance metropolitana ha sulla vita quotidiana dei cittadini europei.
La “Dichiarazione delle Autorità Metropolitane Europee 2015” intende, pertanto, “promuovere e rafforzare le relazioni politiche tra istituzioni metropolitane Europee”; “guidare il dibattito politico tra i leader delle metropoli Europee e promuovere progetti congiunti in collaborazione con gli agenti economici, con il settore dell’educazione e della società civile nei nostri territori” con particolare priorità per quanto concerne le aree di cooperazione di creazione di occupazione; lotta contro l’esclusione sociale; competitività e crescita intelligente; sostenibilità e cambiamento climatico; trasporti e mobilità; gestione del suolo e posizionamento internazionale”; “organizzare un dialogo permanente tra Città e Metropoli / Unione Europea sulle principali questioni e sfide future per il continente e per i suoi cittadini”; “chiedere al Comitato delle Regioni di far in modo che gli Stati Membri inseriscano un numero maggiore di rappresentanti delle grandi città Europee e delle metropoli all’interno delle rispettive delegazioni nazionali”; “chiedere un trattamento differenziato da parte dell’Unione Europea della gestione delle risorse del bilancio Europeo per il periodo 2014-2020 e post 2020, in particolare per quanto riguarda la gestione dei Fondi Strutturali e di Investimento e del Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici (il piano Juncker); promuovere il trasferimento di conoscenze, lo scambio di esperienze e di buone pratiche nell’ambito della governance metropolitana”; “lavorare in coordinamento con le reti e le associazioni di enti locali che rappresentano gli interessi delle grandi città e delle aree metropolitane a livello regionale e mondiale”, “così come con altre organizzazioni multilaterali come l’Organizzazione per la cooperazione Economica e lo Sviluppo, le Nazioni Unite e la Banca Mondiale”.