La chiamata al 113 è giunta alle 14 di ieri 27/09, da una giovane residente di via Gorizia che riferisce di sentire delle strazianti urla provenire da un vicino appartamento. Gli operatori giunti sul posto, raggiungono immediatamente l’appartamento in questione dove trovano una donna in lacrime ed un uomo, identificato per O.E. 26enne nigeriano, visibilmente agitato e trattenuto da un secondo uomo che poi si scoprirà esser un parente chiamato in soccorso dalla donna. La donna, commerciante di origine nigeriana, presentava delle evidenti ecchimosi su tutto il corpo e riferiva che al culmine di una violenta lite causata dall’ennesima incomprensione in un rapporto sentimentale ormai logoro, Ohenhen aveva iniziato a picchiarla utilizzando anche il manico di una scopa e giungendo a minacciarla, brandendo una grossa forbice raccolta nella stanza.
Il litigio e le percosse si erano protratte per oltre un’ora ed il tentativo da parte della donna di chiamare il 113 era stato reso vano dall’aggressore il quale le aveva strappato dalle mani il tablet/telefono gettandolo dalla finestra. Si accertava che la donna, dopo una lunga convivenza, già nello scorso giugno, a causa di frequenti liti ed atteggiamenti violenti e prevaricatori dell’uomo mai denunciati, aveva troncato la storia mettendolo alla porta; poi, dopo alcuni mesi, il tentativo di riconciliazione. La donna, trasportata in ospedale per accertamenti è stata dimessa con una prognosi di 10 gg per policontusioni, mentre l’O.E. è stato tratto in arresto con l’accusa di lesioni aggravate e, all’esito del giudizio direttissimo celebratosi oggi, è stato sottoposto alla misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare con divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima.