Nei primi otto mesi del 2015 sono 102 i profughi e richiedenti asilo accolti sul territorio modenese nei 65 posti disponibili del progetto Sprar, e a metà settembre le persone presenti in città nell’ambito dell’emergenza Mare Nostrum/Triton sono 315.
A fare il quadro degli immigrati presenti a Modena è l’assessora a Coesione sociale, Welfare, Integrazione e Cittadinanza del Comune Giuliana Urbelli, che nella seduta del Consiglio comunale di oggi, giovedì 17 settembre, ha risposto all’interrogazione di Federica Venturelli del Pd che chiedeva informazioni sull’immigrazione e l’accoglienza a Modena. La consigliera ha chiesto quali sono i principali assetti del sistema di accoglienza a Modena e da chi è governato, se è disponibile un quadro aggiornato delle presenze sul territorio modenese, dal momento dell’inizio dell’operazione Mare Nostrum poi divenuta Triton (2014), quali sono le dinamiche di ingresso e uscita dal sistema di accoglienza, e come vengono gestiti i migranti nel corso della permanenza finalizzata alla valutazione della domanda di protezione internazionale. Il documento chiede inoltre quanti stranieri richiedenti asilo si fermano sul territorio una volta conclusosi l’iter amministrativo e qual è l’onere a carico del Comune di Modena per la gestione dell’accoglienza.
“Il sistema di accoglienza di profughi e richiedenti asilo ha due canali – ha spiegato Urbelli – che sono il progetto Sprar (Sistema protezione richiedenti asilo e rifugiati), finanziato dal Ministero dell’Interno per il triennio 2014-2016 attraverso gli enti locali e gestito dal Comune, e l’operazione Mare Nostrum/Triton, gestita direttamente dallo stesso Ministero tramite le Prefetture”. In particolare, lo Sprar a Modena prevede l’accoglienza di 65 beneficiari (50 posti ordinari e 15 straordinari) all’interno di 14 alloggi individuati in città, con una rotazione significativa: nel corso di un anno il turnover medio di presenze è superiore al 90 per cento rispetto al numero di posti. Per i 50 posti ordinari il Ministero finanzia una quota annua pari a 562.100 euro, mentre il Comune contribuisce per 140.525, mentre per i 15 posti straordinari non ci sono costi per l’Ente e il finanziamento ministeriale è pari a 35 euro al giorno per persona. “Sono inoltre presenti – ha aggiunto Urbelli – dieci posti straordinari per minori stranieri non accompagnati, che vengono accolti all’interno di comunità e famiglie affidatarie, per i quali è previsto un contributo ministeriale pari a 45 euro al giorno a persona. Siamo stati tra i primi in Regione ad attivare anche questo servizio e l’aumento di afflusso di minori che si sta registrando dimostra che è stata una scelta lungimirante”.
L’operazione Mare Nostrum/Triton, che vede l’invio di immigrati anche nei Comuni della Provincia di Modena, prevede una prima accoglienza in strutture alberghiere per poi svilupparsi prevalentemente all’interno di alloggi. “L’accoglienza – ha spiegato l’assessora – è fornita in attesa del completamento dell’iter relativo alla domanda di protezione internazionale, che dovrebbe richiedere poco più di un mese (previo audizione presso una Commissione territoriale che provvede al riconoscimento o diniego della domanda di asilo), mentre l’iter complessivo dura mediamente 10-12 mesi”. Per l’emergenza Mare Nostrum/Triton non è previsto alcun costo a carico del Comune ed è stato sottoscritto un protocollo tra Prefettura, Comuni e gestori dell’accoglienza per la realizzazione di percorsi di accesso al volontariato. “In attesa del completamento della procedura per il riconoscimento della protezione internazionale – ha precisato Urbelli – periodo in cui i richiedenti asilo non possono lavorare, appare di grande importanza costruire percorsi di conoscenza del contesto sociale in cui i migranti vengano accolti anche attraverso attività e servizi resi in qualità di volontari a favore della collettività ospitante”.
Sul tema è intervenuto anche il consigliere del M5s Marco Bortolotti che ha chiesto “se esistono strumenti per ottimizzare l’iter dei richiedenti asilo. Sappiamo che questi passaggi sono difficili da gestire – ha affermato – e che i tempi di attesa sono lunghi in tutta Italia, ma ci chiediamo se sono possibili azioni per migliorare le procedure e la qualità della vita dei cittadini”. Nella replica, la consigliera Venturelli si è dichiarata soddisfatta: “Consapevoli del tema delicato – ha evidenziato – abbiamo pensato di scrivere tale interrogazione con l’intenzione di ridurre al minimo le strumentalizzazioni sul tema attraverso una maggiore conoscenza e consapevolezza del funzionamento del sistema di accoglienza”.
In chiusura l’assessora Urbelli ha infine precisato che “gli stranieri che rimangono sul territorio al termine del percorso sono circa il dieci per cento” e rispondendo a Bortolotti ha evidenziato che “i tempi di attesa a Modena sono lievemente migliori rispetto alla media nazionale ma sono prevalentemente relativi alle procedure della Questura, con cui da tempo il Comune ha attivo un protocollo e fornisce risorse umane a sostegno dello svolgimento di queste pratiche. Ci vorrebbero altre risorse umane, ma conosciamo la situazione di difficoltà degli organici delle Questure”.