“Siamo nell’imminenza dell’entrata in vigore dell’ennesimo provvedimento regionale di limitazione del traffico, il cosiddetto Piano Regionale Integrato per la qualità dell’Aria, Pair, che, dal primo ottobre, introdurrà, aggravandole ancora, limitazioni alla circolazione. Questa volta i veicoli che passeranno sotto la tagliola di chi non potrà circolare dal lunedì al venerdì, passeranno dall’11% di quelli del 2012 (12.800), al 19% di quest’anno (22.000). Il Comune di Modena si appresta ad applicare con piena condivisione questo provvedimenti. Noi riteniamo invece che, di fronte a misure che non mostrano di produrre benefici durevoli e verificabili ma che penalizzano le fasce più deboli di cittadini ed imprese, il Comune di Modena potrebbe esprimere parere difforme da quello della Regione”. Lapam Confartigianato della Zona di Modena interviene sulle prossime limitazioni al traffico dei veicoli, limitazioni nettamente più alte rispetto al recente passato: “In questa ormai decennale vicenda delle limitazioni del traffico, quest’anno aggravata fino ai diesel euro 3, con rinvio per un anno solo per quelle ‘commerciali leggeri’, osserviamo che molto artigianato di servizio agli immobili usa i mezzi solo come piattaforme operative, ovvero per aver sempre a portata di mano attrezzi e materiali. Ne deriva come autoveicoli, che magari percorrono solo pochi km al giorno, dopo 10 anni non siano affatto al punto di dover essere sostituiti. Da qui la necessità per gli artigiani di rifiutare lavori nelle zone soggette a limitazione, con danno per loro oltre che per i proprietari di immobili”.
Lapam Zona di Modena prosegue: “Come è facilmente verificabile, inoltre, le continue misure anti traffico svalutano da anni il valore di mercato degli immobili compresi nella zone penalizzate. Ancora: in città esistono molte ditte, anche commerciali che gestiscono prodotti ingombranti e pesanti, che, pur potendo procurarsi i permessi, per evitarsi trafile burocratiche e per non rischiare discussioni e sanzioni, non fanno consegne nelle zone soggette a limitazione. Anche qui con danno sia per loro che per i clienti”.
Per concludere Lapam Confartigianato della Zona di Modena fa una proposta al Comune: “Ci sono comuni capoluogo in regione, come Ravenna, che stanno mostrando un atteggiamento di criticità e fermezza rispetto a questo pacchetto di provvedimenti che si tramutano in problemi per cittadini ed imprese, in particolare appunto a danno delle fasce più deboli della popolazione, quelle che non possono permettersi di cambiare spesso l’auto o il furgone. Sarebbe auspicabile che qualcosa di simile accadesse anche dalle nostre parti”.