L’assessore Costi ricorda come la Regione “abbia sempre avuto un atteggiamento razionale. Il nostro parere contrario è stato ribadito e argomentato sulla base di evidenze scientifiche e tecniche. L’abbiamo fatto usando gli strumenti che la Regione possiede: formulando il nostro parere negativo nell’ambito della procedura di VIA ministeriale e, con un atto successivo, esprimendo il diniego in merito all’Intesa sull’istanza di accertamento preliminare avanzata dalla società Rivara gas Storage Srl presso il Ministero dello Sviluppo Economico”.
A quest’atto della Regione, è seguito nell’aprile 2013 il decreto di rigetto dell’istanza di concessione di stoccaggio iniziale da parte del MISE; nel febbraio del 2014 il Ministero dell’Ambiente ha archiviato il procedimento di VIA sempre relativo allo stoccaggio di gas a Rivara. Rimane pendente un ricorso al Tar da parte della società, “su cui Regione e Ministero – conclude Costi – faranno la loro parte fino in fondo. Ma si tratta di un ricorso ormai inutile, perché l’emendamento approvato impedirà qualsiasi possibilità di riproporre il progetto”.
“Quest’emendamento – concordato con noi, le istituzioni del territorio e i comitati locali – mette definitivamente la parola ‘fine’ a qualsiasi ulteriore volontà di un qualunque soggetto a ripresentare il progetto in un’area già duramente colpita dal terremoto. Un’area che necessita di serenità, rispetto, attenzione”. Così l’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi ha commentato l’approvazione da parte della Commissione ambiente del Senato dell’emendamento (presentato dal relatore del provvedimento, il senatore Pd Stefano Vaccari) al Collegato Ambiente che dice un no definitivo al progetto di deposito interrato di gas a Rivara, nel modenese. Su Rivara, prosegue l’assessore, “la Regione ha detto di ‘no’ sulla base del principio di precauzione, a partire dagli esiti di indagini svolte da persone scientificamente e tecnicamente preparate”. L’ha fatto, dunque, “non in maniera aprioristica, ma mettendo in campo, in questi lunghi anni, tutti gli strumenti volti a valutare seriamente il progetto e le sue ricadute. Ben prima del sisma del 2012”. “All’interno di questo lungo percorso – aggiunge Costi – voglio sottolineare la serietà mostrata dalla Regione e da tutta la filiera istituzionale: parlamentari, Provincia di Modena, Unione area nord e Comuni, a partire da San Felice. Un atteggiamento costruttivo, che ha contribuito al raggiungimento di quest’importantissimo risultato, auspicato dai cittadini e dai loro comitati, con cui abbiamo lavorato”.