Il Consiglio comunale di Carpi nella sua seduta del 10 settembre scorso ha dibattuto una mozione del Movimento 5 Stelle sullo spettacolo dell’8 marzo. Questo documento impegnava il Sindaco e la Giunta a ripristinare l’uso invalso fino a pochi anni fa di mantenere l’ingresso gratuito in occasione della Festa della Donna al Teatro Comunale, “lasciandolo ad offerta libera, destinando la somma ricavata per aiuti alle donne vittime di violenza, trovando inoltre la modalità di coinvolgere le fasce di popolazione che solitamente non partecipano a tale evento”. Il consigliere di Forza Italia Roberto Benatti ha presentato un breve emendamento al testo appena letto in aula dal collega grillino Luca Severi e lo stesso hanno fatto prima la consigliera Cristina Luppi e poi (dopo alcune modifiche, in modo che il testo rispondesse alle caratteristiche di un emendamento) la consigliera Mariella Lugli, sempre per il gruppo Pd.

Dopo che Luca Severi ha ribadito che la scelta del Comune di fare pagare lo spettacolo dell’8 marzo “è scellerata” l’assessore alle Pari Opportunità Stefania Gasparini ha sottolineato che esiste una convenzione con Ater che prevede un esborso economico della stessa per l’organizzazione dello spettacolo in questa data a fronte di un contributo comunale fornito dai biglietti venduti:l’ingresso è fissato in 10 euro. Gasparini ha ribadito che nel momento di crisi attuale “non è più il caso di fare entrare gratis a teatro e che le presenze in sala non dipendono dal tema scelto. Abbiamo incontrato il Cif e l’Udi proprio perché insieme a loro possiamo aprire una discussione per trovare nuove modalità per festeggiare l’8 marzo, tanto che non è stato ancora scelto il nome per il 2016”.  Benatti (FI) ha ribadito che si è sbagliato “non coinvolgendo Udi e Cif (e magari le donne musulmane…) e che è sbagliato anche che sia il Comune a decidere quale deve essere lo spettacolo da rappresentare”. Lugli (Pd) ha ricordato come la Festa della Donna debba rappresentare un momento di unità e non di divisione ma che bisogna chiarire se lo spettacolo del Teatro sia ancora adatto ad essere il solo momento di riflessione sul tema. “Ricostruiamo un tavolo di confronto con Udi, Cif e la città e per il 2016 pensiamo ad un biglietto simbolico”. E se Cristian Rostovi (Ncd-FdI-An) ha chiesto all’amministrazione in questo e in altri casi di “far fare le cose a chi le sa fare” e di contribuire con le sue casse alla spesa per lo spettacolo l’assessore al Sociale Daniela Depietri ha ricordato dal canto suo l’impossibilità di far fronte con risorse interne all’organizzazione di questo particolare spettacolo e anche le difficoltà nel reperire il nome di richiamo se non programmando a lungo termine. “Abbiamo un confronto continuo con le associazioni femminili, anche nella Commissione Pari Opportunità”. La consigliera M5S Monica Medici ha accusato poi l’amministrazione comunale di essere più attenta all’evento che al significato simbolico dell’8 marzo e il capogruppo Pd Paolo Gelli ha spiegato invece che questa Festa “non è il giorno in cui si fanno omaggi alle donne: iniziamo un ragionamento più ampio sullo strumento dello spettacolo teatrale, ma comunque i momenti di confronto ci sono da tempo”.

Il Sindaco Alberto Bellelli ha chiuso il dibattito sottolineando anch’egli la positività di un dibattito sull’8 marzo, rammentando come lo spettacolo a teatro rappresenti un momento di sensibilizzazione e di arricchimento culturale della città. “Non posso però che definire pelosa la parte del dibattito che ci ha visti sotto accusa per la non gratuità dello spettacolo, visti che una parte delle forze politiche qui presenti volevano fare pagare i prestiti della Biblioteca…”. Al termine del dibattito il civico consesso ha votato all’unanimità la mozione del M5S così come è stata emendata dal Pd, ovvero prevedendo un contributo simbolico del biglietto per lo spettacolo dell’8 marzo senza una destinazione finale definita, mantenendo poi prioritaria la collaborazione con le associazioni femminili e la Commissione Pari Opportunità.

Sono state poi discusse a seguire nella seduta di giovedì scorso due mozioni sul tema delle nomine e delle designazioni dei rappresentanti del Comune presso enti e istituzioni. Il documento presentato da Roberto Benatti di Forza Italia chiedeva al Sindaco di portare all’attenzione del Consiglio comunale la lista completa degli amministratori delle società partecipate ad ogni titolo dal Comune e delle società da questo controllate, evidenziando i casi di amministratori attuali o passati e anche i parenti e affini “impegnando l’amministrazione comunale a ridefinire statuti e codici etici di queste società per imporre di fatto il divieto di nomina di amministratori provenienti dalla politica”. La mozione del Pd invece impegnava il Sindaco a pubblicare sul sito web comunale i curriculum dei candidati alle cariche con relativi allegati, introducendo un tempo minimo di 30 giorni tra pubblicazione del bando per la raccolta di queste e la presentazione delle candidature, prevedendo un’autocertificazione sui carichi pendenti, un’audizione dei candidati designati dal Sindaco in Commissione consiliare e un’audizione annuale in Consiglio degli stessi per riferire le loro attività. A questi due documenti si è aggiunta poi un’integrazione alla mozione del Pd, presentata dal Gruppo M5S e che domandava al primo cittadino di comunicare al Consiglio “i nomi delle persone scelte prima della nomina, con tanto di discussione anche se non vincolante”.

Il Sindaco Bellelli ha in primis consegnato al consigliere Benatti la lista richiesta, segnandogli che è comunque presente nella sezione Amministrazione Trasparente della Rete civica; poi ha spiegato che la pubblicazione dei curriculum può rappresentare un deterrente per i nomi più prestigiosi “che non vogliono sottoporsi al rischio della mancata nomina. Queste le faccio io, ovviamente – ha detto – in base al valore della persona in relazione all’oggetto di nomina”, affermando poi che non serve un dibattito in Consiglio e anche un passaggio in Commissione può creare confusione. “I curricula andranno sul sito, tutti potranno sapere così chi sono i candidati, voi compresi; da me saprete chi ho scelto e perchè”. Il Segretario Generale del Comune Anna Messina ha delineato come il legislatore ha definito il tema dell’incompatibilità delle cariche per le società pubbliche o di diritto privato, spiegando poi che “l’ente locale sta predisponendo un atto da sottoporre alla Giunta per recepire le ultime linee guida dell’Autorità Anticorruzione e indirizzare le società a controllo pubblico partecipate dal Comune. Già Aimag e le altre controllate e partecipate di essa adottano i modelli predisposti dall’Autorità per le strutture privatistiche”.

La mozione del Pd dopo le dichiarazioni di voto finali è stata approvata all’unanimità; quella presentata dal consigliere Benatti ha ricevuto il sostegno di Carpi Futura, Cristian Rostovi e Forza Italia, mentre si sono espressi in modo contrario M5S e Pd.