“Quando si attaccano persone che lottano per i diritti civili è l’intera comunità che deve sentirsi colpita. Esprimiamo la vicinanza di Arci Modena ad Arcigay e al presidente Alberto Bignardi, rinnovando l’impegno a lavorare per una cultura dell’uguaglianza, contro omofobia e discriminazioni”. Anna Lisa Lamazzi, presidente Arci Modena, interviene dopo la notizia delle mail ricevute dal circolo Arcigay “Matthew Shepard” di Modena contenenti insulti omofobi e minacce di morte agli esponenti del movimento, esprimendo la solidarietà del comitato provinciale: “Oggi più che mai dobbiamo tutti impegnarci per mantenere il dibattito su un piano di confronto di idee che per nessun motivo deve sfociare nella violenza. Per questo è importante che in Italia, come già in altri paesi dell’Europa, si facciano passi avanti nella regolamentazione delle unioni civili, riconoscendo alle coppie omosessuali gli stessi diritti di quelle etero”.
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“Le offese a sfondo omofobo subite dagli attivisti dell’associazione Arcigay Modena “Matthew Shepard” sono un atto molto grave che nasce da un clima incattivito che non riconosce i diritti di tutte le persone”. Lo ha detto Ingrid Caporioni, assessora alle Pari opportunità del Comune di Modena, esprimendo solidarietà e vicinanza agli otto ragazzi dell’Arcigay, destinatari di e mail contenenti minacce violente.
“Quanto è avvenuto – aggiunge l’assessora – dimostra che è necessario proseguire il percorso per contrastare le discriminazioni di genere, abbattere i pregiudizi contro le persone Lgbt e combattere l’omofobia che l’Amministrazione ha già intrapreso sia attraverso la convenzione sottoscritta in agosto con la stessa Arcigay che con le azioni precedenti come l’adesione alla rete Ready, la rete nazionale delle pubbliche amministrazioni contro le discriminazioni per l’orientamento sessuale e l’identità di genere, la campagna di comunicazione “Siamo tutti uguali diversi” e, ancora prima, con l’istituzione del Registro delle unioni civili. È una battaglia culturale – prosegue Caporioni – per combattere la violenza che deve far parte anche dell’attività scolastica”.
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Anche “Il Pd modenese tutto esprime solidarietà agli otto giovani vittime di minacce e offese a sfondo omofobo e sostegno al loro importante lavoro di promozione dell’uguaglianza dei diritti nell’ambito dell’Arcigay. L’uguaglianza dei diritti è la base da cui partire per contrastare ogni forma di violenza e razzismo. Il Parlamento – prima la Camera e ora il Senato – sta lavorando per approvare finalmente una legge che regolamenti le unioni civili. Le nostre amministrazioni locali hanno cercato, per quanto possibile, di fare passi nella direzione del loro riconoscimento, magari anche con un valore solo simbolico, ma comunque importante. L’auspicio è che venga presto adottata, come confermato anche dal premier Renzi, una legge nazionale. Il mancato riconoscimento dei diritti, a partire da quello basilare di potere vedere riconosciuta socialmente la propria relazione sentimentale, è una discriminazione che alimenta altre discriminazioni e le omofobie a cui ancora troppo spesso assistiamo. Su quest’ultimo tema crediamo, inoltre, sia necessario che, dopo una stasi già troppo lunga, il Senato riprenda a discutere del disegno di legge di contrasto all’omofobia. Ad alimentare atteggiamenti omofobi sono ora, da ultimo, movimenti e partiti che, con mail, volantini, passaparola e incontri, imputano alla legge 107, meglio conosciuta come “La buona scuola”, di aver introdotto nelle aule l’insegnamento della cosiddetta “teoria del gender”, seminando apprensioni tra le famiglie. Lo ribadiamo ancora una volta, insieme ai nostri parlamentari: questa è una assoluta falsità. Nella legge 107 non vi è traccia di questa teoria, ci si limita a recepire quanto disposto dalla Convenzione di Istanbul, ovvero la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne, argomento che ci dovrebbe trovare non solo tutti d’accordo, ma uniti nel contrasto e nell’opera di prevenzione. La scuola, con la legge 107, continuerà a fare quello che deve fare la scuola, ovvero a educare alla parità dei sessi e a combattere ogni forma di discriminazione”.
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Parole di condanna da parte di Per me Modena, nei confronti delle minacce a sfondo omofobo contro gli attivisti del circolo Arcigay di Modena ‘Matthew Shepard’. Ma anche solidarietà e un invito a tenere la guardia alzata di fronte all’insorgere di casi di discriminazione. “Un episodio grave – rimarca il Gruppo – perché mette in pericolo la sicurezza e l’incolumità di persone che si stanno battendo per i diritti di tutti i cittadini e per rendere più accogliente e inclusiva la comunità modenese e l’intero Paese. Nel manifestare a quei giovani, bersaglio di minacce ed offese omofobe, la nostra solidarietà e vicinanza, siamo certi che essi stessi, continueranno a lavorare e ad adoperarsi per l’uguaglianza dei diritti. Occorre però che questa battaglia difficile e indispensabile diventi la battaglia di ciascuno, raccolga adesioni e faccia sentire la forza e la condivisione diffusa che la spinge”.
“Nell’esprimere e ribadire quindi piena solidarietà a Arcigay, invitiamo anche il Sindaco a fare altrettanto, il Gruppo Per me Modena auspica che l’impegno del Governo si concretizzi a breve nell’approvazione della legge sulle unioni civili e che i responsabili di un atto tanto ignobile quanto vile – la violenza verbale e psicologica cui sono stati oggetto gli attivisti di Arcigay – siano a breve individuati dalle forze dell’ordine ed assicurati alla giustizia”.
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La Cgil di Modena esprime la propria viva solidarietà agli esponenti dell’Arcigay che sono stati fatti oggetto di intimidazione a sfondo omofobo in questi giorni.
L’avvicinarsi dell’approvazione della legge che riconosce le unioni civili ha riacceso rigurgiti reazionari e reazioni scomposte come la bufala sulla teoria gender o l’escalation di violenza verbale o minacce come quelle arrivate agli esponenti di Arcigay Modena.
La Cgil pensa che una società aperta e rispettosa delle diversità sia un obiettivo da perseguire per migliorare la convivenza civile per tutti i cittadini e sostiene questa scelta anche con l’apertura anche sul nostro territorio di uno sportello denominato “Cgil nuovi diritti” e che ha l’obiettivo di aiutare chiunque si senta discriminato nei luoghi di lavoro per motivi legati al proprio orientamento o identità sessuale e per sostenere politiche inclusive nei confronti di gay, lesbiche e transgender.