Estremamente delicate da trattare, le fratture di gomito sono tra i traumi che presentano il maggior rischio di complicanze, di cui la più frequente e temuta è la rigidità. La frattura di gomito rappresenta circa il 7% del totale delle fratture dell’apparato scheletrico negli adulti e, a causa di questa rarità, solo di recente sono stati sviluppati sistemi di trattamento specifici, come protesi anatomiche e mezzi di sintesi tecnologicamente avanzati (i più utilizzati sono placche conformate sull’anatomia delle ossa del gomito).
Di tutto questo si parlerà martedì 15 settembre presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli (Aula Anfiteatro, Centro di ricerca), durante il meeting Rizzoli Advanced Elbow Course dedicato alle patologie del gomito.
Saranno i maggiori esperti a livello europeo ed internazionale a confrontarsi sulle nuove metodiche e sui risultati dei più moderni sistemi di trattamento delle fratture di gomito, con la presentazione di casi clinici portati dalle diverse Scuole ortopediche. I partecipanti assisteranno a dibattiti di aula, a key lectures di specialisti provenienti da Italia, Europa e Stati Uniti e a una sessione di Live Surgery (interventi chirurgici in diretta).
Organizzatore dell’evento il direttore del reparto di Chirurgia della Spalla e del Gomito del Rizzoli dottor Roberto Rotini insieme al prof. Shawn W. O’Driscoll della Mayo Clinic di Rochester, Minnesota, centro statunitense che rappresenta un punto di riferimento per l’ortopedia internazionale.
Tra i relatori ci sarà inoltre il direttore del Centro di Chirurgia di Spalla e Gomito di Madrid prof. Samuel Antuna, tra i più noti esperti europei in questo campo.
“Il Corso di chirurgia del Gomito del Rizzoli nasce nel 2007 e si ripete con cadenza biennale, ogni volta con focus su diverse patologie del gomito, al fine di migliorare le conoscenze sulle tecniche chirurgiche più attuali e generare un confronto tra i maggiori specialisti del campo, soprattutto sui casi più complessi. – spiega il dottor Rotini – Questa edizione verterà principalmente sulle fratture di gomito, particolarmente delicate da trattare sia perché il gomito, pur avendo un unico spazio articolare, presenta tre diverse articolazioni che lavorano in sincronia, sia perché spesso queste fratture sono conseguenze di traumi ‘ad alta energia’. All’Istituto Ortopedico Rizzoli vengono trattate annualmente circa 170 fratture di gomito. Per individuare la soluzione migliore che permetta al paziente una valida ripresa funzionale dell’articolazione, è necessario valutare con attenzione la strada da percorrere, definendo il tipo di intervento e la riabilitazione più opportuni. Per questo un confronto sui casi clinici più complessi è un momento prezioso per gli specialisti coinvolti”.