Dal 13 al 17 settembre nel Complesso Belmeloro dell’Alma Mater (Via Belmeloro, 14 – Bologna) si svolge il XXXVI Convegno Nazionale della Divisione di Chimica Organica, co-organizzato dall’Università di Bologna e dalla Società Chimica Italiana. Nelle varie sessioni del convegno si spazierà dalle tematiche energetiche e della chimica verde alle più moderne tecnologie per il design, fino alla preparazione e allo studio di nuove architetture molecolari per applicazioni che spaziano dai nuovi nano materiali ai principi farmacologicamente attivi.
Quattro scienziati di fama mondiale hanno accettato l’invito a presentare i loro ultimi risultati, Herbert Mayr (Monaco di Baviera), Nuno Maulide (Vienna), Hiroaki Suga (Tokyo), John T. Groves (Princeton). Degli oltre 300 partecipanti, la maggioranza sarà costituita dalle nuove leve della chimica organica italiana: giovani, spesso precari, che presenteranno in oltre 60 comunicazioni orali e 120 poster i risultati delle loro ricerche. Una giornata sarà dedicata ai contributi della ricerca industriale nell’ambito della chimica organica farmaceutica, della sensoristica e dell’energia.
Il tema delle prospettive dell’industria chimica a livello nazionale ed europeo, soprattutto in relazione all’occupazione dei giovani ricercatori, alla quale parteciperanno assieme al prorettore alla ricerca dell’Università di Bologna Dario Braga importanti esponenti di organizzazioni industriali (Cosimo Franco, Marcello Fumagalli) e di multinazionali (Vittorio Farina), sarà oggetto di una tavola rotonda prevista per lunedì mattina. In un’altra tavola rotonda, mercoledì mattina, sarà affrontato il tema sensibile dei biocarburanti, con la partecipazione di Gianluca Farinola, Vincenzo Balzani e Gian Pietro Venturi.
Il Convegno sarà aperto domenica 13 settembre alle ore 15 da Roberto Ballini, Presidente della Divisione di Chimica Organica, Emilio Ferrari, Prorettore vicario dell’Università di Bologna e da Patrizio Bianchi, Assessore a coordinamento delle politiche europee allo sviluppo, scuola, formazione professionale, università, ricerca e lavoro. Fondata nel 1909, la Società Chimica Italiana è un’associazione scientifica con più di tremila iscritti che svolgono la loro attività nelle università e negli enti di ricerca, nelle scuole, nelle industrie, nei laboratori pubblici e privati di ricerca e controllo, nella libera professione. I soci sono uniti, oltre che dall’interesse per la scienza chimica, dalla volontà di contribuire alla crescita culturale ed economica della comunità nazionale, al miglioramento della qualità della vita dell’uomo e alla tutela dell’ambiente.