Giornalmente gli organi di informazione ci raccontano ciò che sta accadendo sulle migrazioni di migliaia di persone che fuggono dal proprio Paese perché in guerra o alla ricerca di un futuro di speranza che non offre la loro terra.
Le immagini che accompagnano queste notizie a volte sono inquietanti così come le azioni messe in campo da alcuni Stati Europei per arginare questo flusso, ad esempio la costruzione di una struttura di filo spinato tra il confine Ungherese e Serbo, l’uso dei lacrimogeni nella stazione di Budapest contro i profughi, le immagini atroci di Alyan Kurdi di 3 anni ritrovato privo di vita a seguito del naufragio in Turchia e tanto altro ancora.
Il sindacato pensionati Spi/Cgil di Modena, si sente coinvolto da questi fenomeni sociali di portata epocale e nell’incontro di ieri dal titolo “Noi siamo memoria, Noi siamo Futuro, 1945.2015” organizzato alla festa Provinciale del PD modenese ha provato ad affrontare i temi dell’oggi collegandoli alla recente storia dell’Europa, attraversata da due guerre mondiali e da massicci spostamenti di popolazioni anche nel secolo appena trascorso.
Alta la partecipazione all’incontro di ieri pomeriggio, oltre 200 persone (in foto), che hanno ascoltato gli interventi del professore Lorenzo Bertucelli dell’Università di Modena-Reggio Emilia su “I conflitti del Novecento tra storia e memoria” e quello della professoressa Adriana Barbolini che ha curato il progetto Spi/Cgil “Diario di viaggio Tornare per ricordare. Auschwitz 2015” sul laboratorio di scrittura realizzato fra i pensionati e gli studenti dell’Istituto Spallanzani che hanno preso parte al Treno per Auschwitz. Laboratorio a cui si è ispirato anche l’emozionante cortometraggio del regista modenese Stefano Massari proiettato ieri pomeriggio.
Ragionando sull’Europa di ieri, sull’oggi e sul futuro, tanti i concetti portati all’attenzione del pubblico. Tra gli altri, è stato sottolineato come non si dovrebbe più utilizzare il termine “emergenza” per definire lo spostamento di popolazioni da una parte all’altra del globo, perché la storia ci insegna a che ciclicamente questo avviene. Così come il termine “sicurezza” denota una denominazione superficiale che non rispondente alla reale portata dell’ evento migratorio di oggi.
Un tema tanto delicato e molto sentito dai nostri anziani, con opinioni anche molto diverse fra loro, chi impaurito dall’immigrato e dal dibattito populista e superficiale, e chi in modo più riflessivo ragiona sugli accadimenti avvenuti in passato in questa stessa Europa nei campi di sterminio nei confronti di ebrei, avversari politici, omosessuali, Rom.
La memoria è fattore di conoscenza e approfondimento di ciò che è stata la storia, e strumento per comprendere e interpretare l’attualità. Per il sindacato pensionati Spi/Cgil, il confronto e la partecipazione sono presupposto fondamentale per trarre quegli anticorpi ed evitare il ripetersi di una pagina così devastante come quella accaduta durante il secondo conflitto mondiale.
Riteniamo con l’iniziativa di ieri di avere dato un contributo in questa direzione e con la nostra partecipazione all’iniziativa di domani, “La Marcia delle Donne e degli Uomini Scalzi”, di dare continuità al nostro impegno.
(Norma Lugli, segreteria Spi-Cgil Modena Responsabile Progetto Memoria)