I dati ufficiali sulle presenze turistiche nella città di Bologna, ci dicono che da gennaio a giugno 2015 le presenze sono state 1.091.855 con un incremento rispetto all’anno precedente del 1,06% e gli arrivi 563.414 con un incremento del 4,01 %.
Questi dati segnalano un trend positivo del turismo bolognese, con una maggior crescita degli arrivi rispetto alle presenze in quanto vi è un leggero calo del numero di pernottamenti medio, e una crescita dei turisti stranieri con un aumento del 6,95% che ha compensato con un saldo positivo il calo di turisti italiani del 3,07%.
Questi dati pur essendo positivi consiglierebbero un po’ di prudenza rispetto ai toni trionfalistici utilizzati da alcuni commentatori sul tema turistico, visto che gli albergatori della città hanno un aumento di presenze ma a prezzi più bassi, con il risultato che il conto economico delle attività, dove i costi di gestione sono in continuo aumento, segnala una redditività in calo ormai da alcuni anni. Un dato positivo invece non segnalato dalle statistiche e rilavato dalle attività legate al mondo della ristorazione e del divertimento, è l’aumento di arrivi di turisti che non pernottano a Bologna, trainati da Ryanair, dall’arrivo di tanti turisti con bus giornalieri e da eventi in città, con un indotto economico positivo per le attività del settore.
In questo contesto – afferma Paolo Mazza Presidente di Asshotel-Confesercenti di Bologna – apprendiamo con stupore e preoccupazione che invece di sviluppare iniziative capaci di consolidare il trend di crescita del turismo bolognese, nascono iniziative come il biglietto di ingresso di 3 Euro per visitare il Compianto o il biglietto a 2 Euro per fotografare l’interno della Basilica di San Petronio, che seppur animate da legittime aspettative, corrono il rischio di dare un segnale negativo ai visitatori della nostra città.
Il turista ospite della città già contribuisce con la tassa di soggiorno al mantenimento delle emergenze turistiche della città, come testimoniato dai 5 milioni di Euro attesi per il 2015 – conclude Paolo Mazza – si è appena trovato un difficile equilibrio visto che la tassa di soggiorno non è gradita dalla maggior parte dei turisti, non inventiamo troppi nuovi balzelli che potrebbero rivelarsi controproducenti per lo sviluppo turistico della città.