mata-cavallo-paladinoL’opera di Mimmo Paladino intitolata “Il Cavallo di Modena” è arrivata alle 8 circa di questa mattina, giovedì 10 settembre, al Mata di Modena, il nuovo spazio culturale nel complesso della Manifattura Tabacchi. La grande scultura in bronzo alta quattro metri e lunga altrettanto, è arrivata in viale Monte Kosica scortata da agenti della Polizia municipale in moto. È stata collocata su un basamento alto tre metri vicino alla ciminiera, nella piazzetta delle Paltadore, spazio che prende il nome dalle lavoratrici della manifattura. Sui due fianchi del cavallo, all’interno di due nicchie, sono rappresentate da un lato la trivella, simbolo di Modena, e dall’altro una testa umana reclinata, a significare nel complesso dell’opera il valore del lavoro che trasforma la materia tra pensiero e tecnica.

Si tratta della prima di due sculture di grandi dimensioni, firmate da due fra i più importanti artisti della scena contemporanea, destinate a essere collocate negli spazi esterni della Manifattura in occasione della mostra “Il manichino della storia. L’arte dopo le costruzioni della critica e della cultura”. Le due opere saranno visibili al pubblico dal 18 settembre 2015 al 31 gennaio 2016.

Dopo “Il cavallo di Modena”, fusione in bronzo realizzata da Paladino per questo evento, nei prossimi giorni arriverà infatti all’esterno del Mata anche la fontana di Enzo Cucchi intitolata “L’idolo della voglia”.

Il cavallo, spiega nel catalogo della mostra il curatore Richard Milazzo, è stato concepito dall’artista per “evocare i famosi quadri per la piazza d’Italia di Giorgio De Chirico e per fare un omaggio a questo grande artista italiano classico. Per me – afferma il curatore – i cavalli di Paladino, e questo in particolare, stoici e inesplicabilmente abbandonati, riempiono un dato spazio o un’area di cui sottolineano il vuoto. Il cavallo di Paladino – prosegue Milazzo –  è l’archetipo perfetto del manichino della storia […] La virilità del cavallo serve a ricordarmi di tutte le donne che lavoravano in questi spazi manifatturieri [..] e non solo sta a guardia del passato ma indovina il futuro […] L’artista ha posto questo Manichino della storia in questa piazza di Modena in modo che stia là non come un vuoto monumento al passato ma come uno straripante monumento alla promessa fatta dalla città a se stessa quando ha scavato il suo primo pozzo per trarne acqua. […] il cavallo di Paladino è un testamento al fatto che siamo tutte culture in attesa di rinascere come una”.

La mostra “Il Manichino della storia. L’arte dopo le costruzioni della critica e della cultura”, che inaugurerà il prossimo 18 settembre, è prodotta dal Comune di Modena con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con Apt Servizi Regione Emilia-Romagna, con il sostegno di Confindustria Modena.

L’esposizione, che rientra nel programma del festivalfilosofia 2015 ed è parte del programma di eventi per Expo, presenta 90 capolavori appartenenti a collezioni private e realizzati da 48 artisti internazionali fra gli anni Ottanta e i nostri giorni.